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Asl1, sindacato proclama stato di agitazione

“mancate risposte da parte dei vertici della Asl aquilana”

Proclamato lo stato di agitazione del personale dirigente e del comparto sanità della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila da parte del sindacato Nursind a causa delle “gravi carenze di personale nelle strutture sanitarie provinciali” e delle “mancate risposte da parte dei vertici della Asl aquilana”.

A comunicarlo è Antonio Santilli, segretario provinciale Nursind dell’Aquila. Lo stesso sindacato, contestualmente alla proclamazione dello stato di agitazione, ha chiesto al prefetto dell’Aquila un incontro di conciliazione e raffreddamento, con dichiarazione di una o più giornate di sciopero in caso di mancato accordo. Inoltre, il Nursind si è riservato di “denunciare alla Procura della Repubblica i fatti che pongono a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori se a stretto giro non saranno interrotti i termini con piani organizzativi concreti”.

“All’interno delle strutture ospedaliere – spiega Santilli – la sicurezza del paziente è fattore inscindibile dalla sicurezza degli operatori sanitari e né l’una, né l’altra possono ritenersi garantite se i responsabili della gestione non realizzano le condizioni operative necessarie, di natura strutturale e funzionale. Tra queste, fondamentale è l’assetto organico del personale, in chiave qualitativa e quantitativa, che notoriamente rappresenta elemento fondamentale per una buona sanità”.

“La situazione in cui versano i presìdi ospedalieri – prosegue – mostrano una costante emergenza organizzativa dovuta a carenza di personale, cui si aggiungono malattie, infortuni, gravidanze tutte non sostituite e con l’aggravante del personale anche contagiato visto che siamo ancora in emergenza Covid-19. Poiché tutto questo viene mal gestito dalla dirigenza, si rendono inadeguate le strutture a garantire la sicurezza dei pazienti ricoverati e si sottopone il personale a turni di lavoro massacranti e al di fuori dei dettati legislativi in materia di sicurezza sul lavoro, esponendolo così a possibili responsabilità penali e non garantendo uguali diritti di assistenza ai cittadini afferenti alle strutture”.

Inoltre, per il sindacato, un’altra problematica è “La mancata corresponsione in favore del personale del comparto della tariffa oraria per prestazioni aggiuntive stabilito dall’art. 1, comma 464, della Legge 30.12.2020 n. 178, riconosciute ai dirigenti medici, dunque con una evidente violazione del principio d’imparzialità e con la discriminazione tra categorie professionali da parte della Direzione Asl, che riteniamo irragionevoli, arbitrarie e inaccettabili”.

“Questa organizzazione sindacale dice basta alle promesse puntualmente disattese, a una finta disponibilità che si contrappone con una realtà di manchevolezze, d’inadeguatezze, d’inadempienze! È da anni che stiamo chiedendo di ristabilire il giusto rapporto tra i pazienti assistiti, complessi e critici, e il personale di assistenza, ma a oggi nulla è cambiato”, tuona infine Santilli.

“A estrema tutela dei Professionisti che rappresenta e dei cittadini, nel diffidare la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, proclama lo stato di agitazione, con la riserva di denunciare alla Procura della Repubblica i fatti che pongono a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori, se a stretto giro non saranno interrotti i termini con piani organizzativi concreti”, conclude.

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