“Si potrebbe tentare la strada di una sorta di società in house autorizzata dalla Regione Abruzzo che possa, in un periodo transitorio, tener dentro chi in tutti questi anni ha fatto un sacrificio per la Asl provinciale aquilana”.
A parlare è Americo Di Benedetto, consigliere regionale di Legnini presidente e leader della civica il Passo possibile al Comune dell’Aquila, unico esponente politico presente ieri all’assemblea pubblica all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila voluta e organizzata da Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica-Confsal di L’Aquila e Teramo, in cui si è parlato, tra le altre cose, della situazione drammatica in cui versa la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila travolta dall’attacco hacker e che da anni fa affidamento su centinaia di lavoratori precari esternalizzati per garantire diversi servizi.
All’assemblea hanno preso parte, oltre a Vivarelli e Di Benedetto, Loreto Lombardi, dirigente medico dell’ospedale regionale aquilano e segretario aziendale all’Aquila del sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, nonché sindaco di Scoppito (L’Aquila), Giuseppe Calvisi, capo dipartimento dei Servizi della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Simone Tempesta, segretario provinciale aquilano della Fials, e Alfonso De Amicis, storico esponente della sinistra antagonista aquilana.
Per Di Benedetto, “Il precariato nella Asl dell’Aquila è veramente un tema drammatico, perché nel corso degli anni non si è fatto fronte alle esigenze della forza lavoro dell’azienda sui vari fronti e in maniera stabile, e quindi si è studiato un sistema che è totalmente sganciato dalla stabilità, attraverso gare e affidamenti a cooperative e società interinali e rapporti a tempo determinato”.
“Ed è chiaro – ha aggiunto il consigliere regionale aquilano – che la disfunzione grande è che non si può risolvere questo problema di persone che da molti anni lavorano all’interno della nostra azienda, soprattutto nell’ospedale dell’Aquila, attraverso operazioni ‘spot’ in cui ci sono situazioni che si risolvono ed altre no. Ed è chiaro che però con un minimo di assunzione di responsabilità si potrebbe fare qualcosa per veicolare un passaggio, diciamo così, non strutturale, perché strutturale tu lo fai con i concorsi e garantendo una parte di riserva a chi casomai ha lavorato, che poi il paradosso è che chi ha lavorato di più a volte resta fuori proprio dalla selezione e lo vedremo adesso con gli amministrativi della Asl che stanno in questi giorni valutando l’ipotesi di partecipazione, addirittura hanno fatto anche la domanda e sono state fissate le selezioni”.
“Allora – ha detto ancora Di Benedetto – andrebbe bene fatto qualcosa di diverso, ad esempio una sorta di società in house autorizzata dalla Regione Abruzzo che, in un periodo transitorio, possa tener dentro chi in tutti questi armi ha fatto un sacrificio per la Asl provinciale aquilana”.
“La politica di questo si deve assumere la responsabilità, deve essere equa e deve dare una speranza che a chi per tanti anni ha dato anima e cuore a una struttura che fa un servizio importantissimo è quello che riguarda la salute dei cittadini”, ha concluso.
VIVARELLI, “SERVE UN NUOVO STATUTO DEI LAVORATORI”
“Se vogliamo cambiare le cose – ha dichiarato Vivarelli – dobbiamo unire tutte le sigle sindacali per rivedere tutti i contratti nazionali di lavoro e ridare dignità ai lavoratori con un nuovo Statuto. Purtroppo con la negazione del referendum per il ripristino dell’articolo 18 si è definitivamente calpestato il diritto al lavoro”.
“Ma la realtà dei precari io la vivo tutti i giorni e non solo in ambito sanitario – ha proseguito l’esponente Fesica-Confsal -. A breve interverrò sul commercio, sul turismo, sulle imprese di pulizia e racconterò, dati e sentenze alla mano, quello che accade in questi settori”.
Vivarelli ha quindi annunciato un incontro a breve con i vertici Asl e la Rti composta da Biblos-Vigilantes-Az Solutions per discutere della parificazione degli stipendi in seguito al passaggio di oltre trenta lavoratori dall’agenzia Orienta alla Rti.
“Purtroppo siamo in un contesto in cui manca il personale stabilizzato e internalizzato. Andrebbe riorganizzata la sanità, ma non come si sta facendo oggi, di fatto mettendo in seria difficoltà la sanità delle aree interne abruzzesi che si spopolano sempre di più a vantaggio di altri territori, come ad esempio quelli della costa”, ha detto ancora Vivarelli.
TEMPESTA (FIALS), “NOI DIPENDENTI ASL ABBIAMO DATO ANCORA RISPOSTA EFFICACE DURANTE EMERGENZA HACKER, ORA LA DIRIGENZA ASL CI DICA COSA FARE PER TUTELARE NOSTRA PRIVACY”
“Noi dipendenti della Asl, come da sempre accade purtroppo in situazioni di crisi, riusciamo a dare una risposta pronta ed efficace. Anche in questo caso come nel 2009 e nel 2012 abbiamo dato una risposta garantendo i servizi ai cittadini, abbiamo trovato dei sistemi alternativi a quella che poteva essere l’informatizzazione che c’era stata negli ultimi anni. E siamo riusciti a ridurre la possibilità di errore, oltre a svolgere la nostra funzione. Adesso quello che ci interessa è tutelare la nostra privacy, sapere che cosa dobbiamo fare, quali sono le azioni che dobbiamo intraprendere. Motivo per cui è giunto il momento che la dirigenza ci dia delle risposte”, le parole di Simone Tempesta.