“Incredibile ma vero: il segretario cittadino di Massimo Verrecchia, Pierfrancesco Mazzei, che percepisce uno stipendio pubblico per lavorare nello staff del gruppo regionale – qualcuno direbbe portaborse – si erge a censore dell’incarico affidato dal Comune a un docente universitario avezzanese – l’ottimo prof. Marcello Sansone – per un progetto complesso e importante di marketing urbano. Si tratta di un lavoro di pianificazione di cui diversi enti si dotano e raramente lo fanno con professionisti che lavorano gratis.
Ma siccome la gara delle ipocrisie non inizia oggi, voglio rinfrescargli la memoria. Quando anni fa fu dato un incarico analogo a un altro accademico, sempre avezzanese, per sostenere Marsicaland, alcuni esponenti regionali più attenti – ad esempio l’assessore Emanuele Imprudente – compresero perfettamente la posta in gioco e parteciparono alla sfida comune. Altri esponenti politici scelsero invece la solita polemica di corto respiro. Ebbene, oggi, tutti salgono festanti sul carro di Marsicaland e cercano di intestarsi quell’iniziativa, anche coloro che inizialmente lanciavano accuse. E a noi fa piacere, perché è interesse della città promuovere quell’evento. Così come siamo felici di vedere quel professionista su Rai 2 mentre parla del nostro territorio.
Potremmo quindi derubricare la sortita di Mazzei a rumore elettorale di sottofondo, mentre la città e l’amministrazione continuano a fare il loro lavoro avvalendosi delle migliori intelligenze. Così come avviene nel caso del prof. Marcello Sansone che è un’eccellenza accademica di Avezzano e non merita di essere trascinato – per pura disperazione politica – nel solito goffo attacco preelettorale con tanto di interventi denigratori che offendono l’intera città.
Però, una domanda sorge spontanea: davvero, per imbastire le consuete polemiche strumentali sui soldi pubblici, questi signori non riescono a trovare qualcuno più credibile di chi è pagato con soldi pubblici per fare foto e post?” Così l’assessore del comune di Avezzano Filomeno Babbo
Comunicato stampa







































