“Questo assestamento di bilancio non è soltanto un atto formale ma un atto programmatico che dà chiari segnali di tenuta dei conti pubblici. Un passo deciso per un futuro stabile ed equo per tutti i cittadini, che mira a coniugare crescita economica a coesione sociale. È una visione sul futuro di questa Nazione, che disegna sfide e strategie”.
Lo ha detto il senatore aquilano Guido Liris, capogruppo Fdi in Commissione Bilancio di Palazzo Madama, intervenendo nel corso della seduta di ieri come relatore del rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per il 2023 e l’assestamento di bilancio del 2024.
Liris era già stato relatore della legge di stabilità a fine anno.
“Questo documento, oltre ad aggiornare il bilancio di previsione fa suo il rendiconto e traccia i principali obiettivi che andiamo a cogliere – ha aggiunto Liris – Tra i punti che voglio mettere in evidenza: il miglioramento del saldo netto di 169 milioni, dato che fa capire quale sia la tenuta dei conti pubblici e lavoro Mef sta svolgendo, per questo ringrazio il governo presente in aula con il sottosegretario Lucia Albano; aumento delle entrate con 16,4 miliardi per di più di natura tributaria; risparmio pubblico di quasi 18 miliardi; rimane certamente un saldo negativo ma da 69,2 miliardi si è arrivati a 51,3 miliardi”.
“Abbiamo avuto variazioni importanti durante l’anno, dovute alle contingenze finanziarie di natura nazionale ed internazionale – ha sottolineato ancora Liris – Va comunque evidenziata l’efficienza della spesa pubblica, si investe dove occorre e dove realmente necessario, così come sulle politiche di sviluppo. E poi ancora un sostegno concreto alle politiche sociali con un focus particolare sull’ innovazione tecnologica, la transizione ecologica e la formazione professionale, nonché un’adeguata attenzione sulla trasparenza e sulla partecipazione”.
“Un assestamento – ha concluso Liris – focalizzato sul realismo e sulla responsabilità, andando a verificare quelle che sono le effettive entrate e le spese previste, adeguando i conti pubblici alle necessità, senza compromettere la stabilità finanziaria del Paese”.