“Stiamo vivendo un momento drammatico, per cui utilizzare un gravissimo attacco hacker alla nostra sanità pubblica per meri scopi elettorali è di fatto un atto di sciacallaggio politico nei confronti della Direzione generale della Asl aquilana. Per stabilire le responsabilità di quanto accaduto, occorre attendere le indagini sia interne che da parte degli organi competenti”.
Lo afferma in una nota Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica-Confsal di L’Aquila e Teramo, nei giorni drammatici che sta vivendo la sanità pubblica provinciale aquilana a causa dell’attacco hacker ai sistemi informatici sferrato la scorsa settimana, attacco che ha messo in ginocchio una intera azienda e scatenato polemiche roventi a livello politico.
“Sono convinto che in questo momento l’unica cosa da fare, per il bene della collettività e per il futuro della sanità pubblica di questa provincia – prosegue Vivarelli – sia essere uniti ed evitare polemiche e ‘soluzioni’ come le dimissioni del manager Ferdinando Romano, oppure proposte di affidarsi alle strutture sanitarie private, convenzionate e non, addirittura sforando il budget regionale, cioè peggiorando di molto una situazione contabile già difficilissima e mettendo a repentaglio chi, come i precari che lavorano per la Asl, meriterebbe l’internalizzazione e non la perdita del posto di lavoro o l’ennesima esternalizzazione”.
“Gli attacchi hacker li ha subiti anche il Pentagono, a riprova del fatto che viviamo un periodo terribile in cui il terrorismo non ha necessariamente bisogno di utilizzare le bombe come negli anni di piombo, ma può agire direttamente sulla rete a cui tutti siamo ormai collegati e da cui tutti dipendiamo. La portata di quanto accaduto, dunque – continua l’esponente Fesica Confsal – dovrebbe far riflettere chiunque prima di scrivere o di parlare. Stiamo di fatto fronteggiando una emergenza che è paragonabile a quella del Covid-19, senza però la possibilità di utilizzare la tecnologia. E allora, nel rispetto di chi sta lavorando giorno e notte per ripristinare nel più breve tempo possibile una intera ‘macchina’ sia sanitaria che amministrativa e che riguarda centinaia di migliaia di utenti, questo sindacato chiede a tutti gli attori politici e non di scegliere l’unità al posto della polemica. La campagna elettorale, in questo momento, non può essere la priorità”.