“Nell’interesse dei pazienti, dei cittadini e degli operatori della Asl, si diffidano gli organi di stampa (cartacea e on-line) dal diffondere ulteriormente ed in qualsiasi modo materiale provento dell’attacco informatico di cui questa Azienda è stata vittima, come è noto, in questi giorni”.
L’intimazione arriva dalla Asl 1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, finita nel mirino di un gruppo di hacker da una settimana.
Per quanto riguarda le pubblicazioni “inopportune”, scrive la direzione sanitaria: “Tenuto conto delle affermazioni giornalistiche riguardo la provenienza illecita di quanto pubblicato seppur in modalità oscurata da cui si evince una perfetta consapevolezza della stampa, si ricorda la possibile configurazione di diverse ipotesi di reato come previste dagli articoli 57 c.p. e 648 c.p., 648 ter c.p., 684 C.p., 167 e 167 ter Codice della Privacy, per cui questa ASL si riserva di adire l’Autorità Giudiziaria. Non è ravvisabile alcuna giustificazione, sia in punto di diritto che morale, all’attuale modalità di informazione, tenuto conto della tipologia dei documenti pubblicati, anche se oscurati, in quanto nel caso di specie non è preminente l’interesse pubblico della notizia cosi come resa, posto che il diritto di cronaca appare già soddisfatto con la semplice narrazione dei fatti. Si richiama, altresì, il rispetto dei doveri imposti dal Codice deontologico professionale”, conclude la nota.