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Aumentano i contagi: anche l’Abruzzo verso la zona rossa

In Abruzzo record di morti e ricoveri in rianimazione. 16 Regioni verso la zona rossa

Dalle analisi eseguite nelle scorse ore nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, sono emersi altri 5 nuovi casi positivi al Covid 19, che si aggiungono ai 7 già comunicati questa mattina. I primi due riguardano 2 uomini di Ortona, entrati in contatto con l’uomo deceduto la scorsa settimana. Uno si trova in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte della Asl, l’altro è ricoverato nel reparto di malattie infettive del policlinico di Chieti. Altri 3 casi riguardano altrettante donne entrate in contatto con l’uomo ricoverato all’ospedale di Penne e risultato positivo. Due sono ricoverate, mentre una è in isolamento domiciliare. E’ risultato invece negativo il tampone eseguito sull’uomo deceduto sabato pomeriggio all’ospedale di Penne. Con gli ultimi casi, sale a 29 il numero dei pazienti positivi al virus in Abruzzo, di cui 12 accertati nella giornata di oggi. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.

Mai 37 morti in un giorno. L’Abruzzo attende l’esito del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità dopo aver registrato il maggior incremento di vittime giornaliere da inizio pandemia. Il dato supera il precedente record di 35, risalente al 21 novembre.

Anche le terapie intensive raggiungono un nuovo primato: 91 i pazienti ricoverati in rianimazione. Tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 42,7%, a fronte di una soglia di allerta del 30%.

Aumentano anche i contagi: 608 in 24 ore. Maglia nera per la provincia di Pescara con 274 nuovi positivi, seguono Chieti (147), L’Aquila (113) e Teramo (99).

Numeri che mettono in bilico la Regione: già oggi potrebbe arrivare l’ufficialità della zona rossa rossa a partire da lunedì 15 marzo.

Non si ferma l’aumento dei contagi in tutta Italia. Ieri 25.673 nuovi casi e 373 morti. 16 regioni verso la zona rossa, con le scuole chiuse e didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze e nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici.

I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico, ma la tendenza è già chiarissima tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa. Il ministro della Salute Speranza firmerà l’ordinanza che ridisegna i paramenti di ingresso in zona rossa: oltre che con un Rt superiore a 1,25, vanno in rosso le Regioni con un’incidenza di 250 casi ogni 100 mila abitanti.

A Basilicata, Campania e Molise, in zona rossa da una settimana, potrebbero aggiungersi – secondo quanto riportato dall’Ansa – Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia Romagna (incidenza oltre 400) , Friuli Venezia Giulia (Rt a 1,3), Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Veneto, provincia di Trento e Bolzano, Abruzzo, Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta. In bilico tra il rosso e l’arancione resta il Lazio.

Attese anche le restrizioni per Pasqua: il Consiglio dei Ministri dovrebbe confermare la zona rossa nel weekend pasquale oltre al rafforzamento delle zone gialle.

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