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Aumento indennità, Ciciotti risponde all’opposizione

Botta e risposta tra sindaco e opposizione

Si scalda il dibattito politico a Capistrello tra sindaco e opposizione.
Tutto inizia il 30 settembre, durante il consiglio comunale, quando i consiglieri di minoranza accusano sindaco e giunta di aver aumentato le proprie indennità.

“In riferimento ai comunicati stampa diffusi dai consiglieri di minoranza del Comune di Capistrello prima e da personaggi dell’ambiente politico locale poi, è doveroso e quanto mai necessario da parte di questa amministrazione comunale fare chiarezza e condannare con profondo spirito di sdegno e dispiacere la distorsione mediatica di quanto accaduto in sede di Consiglio lo scorso venerdì 30 settembre 2022″. E’ quanto si legge nella nota stampa del Comune di Capistrello in risposta ai consiglieri di minoranza.

“Il primo cittadino ha aperto i lavori con il rilevante annuncio della notizia da poco battuta dalle agenzie di stampa della costituzione della nuova Area Interna “Piana del cavaliere-Alto Liri”, area nella quale rientra il Comune di Capistrello. Una vera e propria svolta per il territorio, che beneficerà di nuove sostenute risorse economiche volte a contrastare la marginalizzazione ed i fenomeni di declino demografico propri dei comuni dell’entroterra e a finanziare i singoli progetti di sviluppo locale e gli interventi sui servizi essenziali. L’Area rientrerà inoltre nella ripartizione dei 50 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio per gli interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria delle strade, e avrà da subito a disposizione una quota di 900 mila euro per interventi di prevenzione e contrasto degli incendi. Risultato storico e, quindi, fondamentale per la crescita del nostro territorio che testimonia il proficuo dialogo, continuo e costante, tra Regione e Comuni.  

I consiglieri di minoranza presenti, hanno compreso l’importanza di tale riconoscimento? Sono consapevoli della portata economica dell’inserimento di Capistrello nella nuova Aerea Interna? Hanno capito in che misura il nostro Comune beneficerà di finanziamenti che consentiranno di investire in maniera imponente nella sicurezza delle strade, nella preservazione del patrimonio naturale, nelle progettualità dei nostri giovani? Evidentemente no. Restiamo basiti di fronte a tanta incapacità amministrativa, ci interroghiamo circa le priorità politiche di questi consiglieri, che hanno clamorosamente mancato un momento storico per questo paese. Non una parola è stata espressa al riguardo, non un cenno di consenso. Non è stata colta l’occasione per fare proposte e riconoscere le enormi opportunità di programmazione. E questo, riteniamo, equivale ad una sonante e persistente sconfitta delle forze di minoranza che non fanno altro che votare contro ogni possibilità di ottenere finanziamenti pubblici in favore della nostra comunità.

L’opposizione, incapace quindi di intavolare discorsi costruttivi in merito ai punti all’ordine del giorno, per insufficienti competenze e preparazione, ha scelto la strada della lotta verbale, dell’insulto, dell’offesa e della denigrazione del lavoro certosino che questa amministrazione sta portando avanti per restituire a questo paese dignità, decoro e prestigio, scagliando verso la maggioranza un’offensiva gratuita e ingiustificata in merito all’applicazione della legge in materia di compensi agli amministratori. 

La delibera oggetto di polemica non esprime in alcun modo una volontà della giunta, e quindi una “decisione” (nonostante i titoloni apparsi sulla stampa locale). Al contrario mette in atto le disposizioni della nuova normativa dello Stato, la Legge 34 del 31 dicembre 2021, che dispone l’adeguamento dei compensi degli amministratori, commisurato all’adeguamento economico del compenso percepito dal presidente della Regione. Ora, questa opposizione dovrebbe spiegarci come è possibile che a Capistrello, tre consiglieri di minoranza abbiano a che ridire su una legge dello Stato (che questo governo cittadino non ha fatto altro che applicare) probabilmente per salire agli onori della cronaca cittadina, per far parlare di sé in mancanza di idee, di programmi, di progetti seri. In nessun altro Comune è stata montata una polemica tanto grottesca. 

Ma proviamo a capire cosa viene contestato nell’invettiva dell’opposizione.  

Secondo quanto sancito dalla legge, gli aumenti in questione sono stabiliti in relazione al numero degli abitanti residenti nel Comune nel penultimo anno precedente alla data dell’applicazione. Si fa quindi riferimento all’anno 2020: come riportato dagli archivi dell’anagrafe comunale, di pubblica consultazione, il numero degli abitanti al 31 dicembre 2020 si attestava al di sopra dei 5000 abitanti (anagrafe che nessuno tra opposizione, giornalisti ed opinionisti locali si è preso la briga di consultare).  

I consiglieri, al contrario, si rifanno ale cifre provvisorie riferiti all’andamento demografico della popolazione residente basati su dati ISTAT, e ribadiamo provvisorie, proprio perché lo stesso portale, nel pubblicare i numeri relativi all’anno in questione, specifica si tratti di cifre “in corso di validazione”. Secondo le cifre dell’Istat, al termine del 2020 il numero degli abitanti del Comune era invece al di sotto della soglia dei 5000. 

Come amministrazione chiederemo conto ai vari Ministeri dell’inesattezza dei dati in questione, causa non solo di fraintendimento, ma anche della corresponsione a questo Ente di un ridotto contributo erariale. Come è possibile che rispetto all’anno precedente il Ministero rilevi un calo demografico al netto di 118 unità? Di questo dovrà rendere conto a questa amministrazione, la quale, qualora in seguito ad approfondite e definitive verifiche, accertasse l’inesattezza dei numeri dell’anagrafe, verrebbe a restituire gli importi aggiuntivi. 

Non riteniamo giustificabile una tale distorsione della realtà dei fatti al solo fine di gettare fango su un’amministrazione operosa e fortemente appassionata. Nessuno, nel contesto becero dell’accusa, ha ricordato i precedenti quattro anni di mandato durante il quale tutti gli amministratori, nessuno escluso, hanno rinunciato in toto ai propri compensi. Notizia, per di più, passata in sordina e nota solo a pochi cittadini. Molti componenti di quella amministrazione oggi si trovano a dover rendere conto dell’applicazione di una legge nazionale solo perché l’oggetto della delibera è facilmente manipolabile nell’ormai abituale contesto di critica strumentale. Tutte le amministrazioni italiane hanno deliberato la medesima applicazione della legge, e le stesse disposizioni faranno capo alle amministrazioni che verranno dopo di noi. Solo a Capistrello, però, ci troviamo a dovercene assumere la responsabilità in ragione di una polemica ridicola, fondata sul falso, spinta da uno sciacallaggio politico che ferisce l’intelligenza di tutti. 

 

Diremo di più. Come stabilito nella delibera 106 del 16 settembre, poiché la stessa anagrafe certifica al 31 dicembre 2021 il calo demografico del Comune di Capistrello al di sotto dei 5000 abitanti, l’adeguamento delle indennità verrà nuovamente aggiornato, e quindi ridimensionato, nel 2023. 

 

Per quanto concerne quindi la retorica strumentale dei consiglieri di opposizione che fanno leva sul triste momento storico, del quale siamo evidentemente tutti vittime, invitiamo gli stessi consiglieri a riflettere sulle considerazioni espresse in merito ai compensi degli amministratori, ribadiamo, stabiliti dalla legge, uniformandosi alle disposizioni legislative, e a mettere in atto in prima persona comportamenti solidali nei confronti di quanti siano in difficoltà. Inoltre, va chiarito ai cittadini che il contributo erogato a carico dello stato, a titolo di concorso alla copertura delle maggiori spese, qualora non utilizzato, dovrà essere riversato in apposito capitolo di entrata del bilancio dello stato. Quindi, l’eventuale rinuncia da parte degli amministratori non porterebbe alcun beneficio alla comunità. Alla luce di tutto ciò, di conseguenza, risulta ancora più difficile interpretare le considerazioni dei consiglieri di minoranza, se non nell’ottica del tentativo di creare polemica e controversie nutrite di risentimento e rancore, e non basate sulla condivisione e partecipazione ai temi di interesse verso la nostra comunità.  

 

Ci opponiamo con fermezza, quindi, all’accusa grave in merito alla “politica del fare bottino” ed alla diffamazione attraverso la divulgazione di notizie false diramate dai consiglieri Silvestri, Bussi e Di Felice, che dovranno rispondere presso le opportune sedi di tali asserzioni diffamatorie. Le parole vanno pesate, specie quanto ci si rivolge alla comunità distorcendo la verità. 

Infine, vogliamo dire a questi pseudo amministratori che l’azione politica nasce dalle idee, dalle buone intenzioni. Capistrello merita un’opposizione che sia costruttiva, che sappia farsi promotrice di iniziative degne delle aspettative della sua gente, non di un gruppo di persone rancorose, bugiarde, il cui unico interesse è quello di gettare fango sull’operato della maggioranza. Non è più accettabile tale atteggiamento. Dover rispondere ai deliri dell’opposizione significa togliere tempo al lavoro. Questi personaggi hanno evidentemente scambiato le stanze del municipio per una sala da bar, e non si rendono conto che tale irragionevole accanimento verso il governo cittadino, sminuisce il valore dell’arte politica e offende il popolo di Capistrello”.

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