Rimane ancora ferma la vertenza Aura, l’azienda aquilana impegnata nel riciclo dei rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, che ha cessato la produzione facendo rimanere senza lavoro e senza salario 53 dipendenti. “Ancora una volta la proprietà non si è presentata”, ha commentato l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca che ha presieduto il tavolo vertenziale alla presenza dei sindacati e di una rappresentanza di lavoratori.
“E’ una situazione inaccettabile che come Regione Abruzzo non possiamo tollerare. L’azienda si è fatta rappresentare da due consulenti senza alcun mandato preciso. I lavoratori invece hanno bisogno di risposte certe visto che sono senza stipendio da mesi”. Il tavolo vertenziale ha messo in evidenza una situazione al limite. L’Inps ha respinto l’istanza per la cassa integrazione ordinaria; a giorni dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato da Aura, ma i lavoratori non hanno ottenuto alcun anticipo di cassa come aveva promesso l’azienda, mentre peggio sta andando a quei lavoratori che hanno deciso di uscire definitivamente dall’azienda perché non hanno ottenuto un euro dal trattamento di fine rapporto.
“Non ci sono in Abruzzo situazioni come quella di Aura – ha detto con forza l’assessore Magnacca – cioè lavoratori che non percepiscono un salario o in alternativa non godono di un trattamento di cassa integrazione, per questo abbiamo chiesto ad Aura un impegno formale in tal senso a prescindere dall’esito del ricorso presentato all’Inps. Si capisce come le istituzioni non possano avallare una condizione del genere e lasciare i lavoratori in una situazione di assoluta incertezza”.
Dal canto loro i sindacati hanno confermato che la tenuta sociale di molte famiglie investite dalla vertenza Aura è in serio pericolo, segnata da una quotidianità che ha assunto i caratteri dell’emergenza. “I prossimi giorni saranno comunque importanti – ha confermato l’assessore alle Attività produttive – non solo per l’esito del ricorso Inps ma anche per quello legato alla richiesta di procedura negoziata della crisi avanzata dall’azienda stessa. Purtroppo – ha concluso Tiziana Magnacca – alla luce dei tavoli vertenziali, dei risultati che l’azienda ha portato sul territorio, l’idea che ho maturato è che l’operazione Aura di qualche anno sia stata un’operazione economica e finanziaria e non certamente industriale”.
Comunicato stampa







































