Quattro anni e mezzo per peculato per il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio.
È la pena richiesta, dopo 5 ore di requisitoria al Tribunale dell’Aquila, dai Pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, nell’ambito del processo che vede imputato Di Pangrazio per un presunto utilizzo spregiudicato e personale delle auto blu della Provincia dell’Aquila.
A Di Pangrazio viene contestato dall’accusa l’indebito utilizzo della vettura di servizio, di proprietà della Provincia, di cui era dirigente, data in comodato al Comune marsicano.
I Pm, poi, hanno chiesto: 4 anni e 2 mesi per la dirigente della Provincia Paola Contestabile di Celano, 3 anni e 8 mesi per l’autista Mario Scimia del capoluogo abruzzese, 2 anni e 8 mesi per l’autista Maria Pia Zazzara di Pescina e a un anno per Anna Maceroni di Avezzano, mentre l’ex autista Ercole Bianchini ha già patteggiato a 2 anni.
I reati contestati – a vario titolo – sono l’illecito utilizzo delle autovetture di servizio, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento.
Secondo i Pm le auto (due Alfa Romeo e una Fiat Panda) venivano utilizzate per fini personali, viaggi o semplicemente per andare a fare la spesa, a danno della collettività.
La prossima udienza è fissata per il 16 giugno.