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Avezzanese rinviato a giudizio per stalking

Sputi, minacce e insulti anche tramite messaggi WhatsApp. L'uomo avrebbe contattato telefonicamente la vittima dicendo "lasciaci in pace sennò ti rovino"

Sputi, minacce e insulti anche tramite messaggi WhatsApp. Non sono chiari i motivi che hanno acceso la miccia nella testa di un avezzanese di 48 anni.

Tuttavia l’uomo, difeso dall’avvocato Mario Del Pretaro, dovrà comparire il 5 febbraio avanti al tribunale di Avezzano per rispondere del reato stalking.

I fatti contestati risalgono al 2018.

La vittima è altro uomo, anche lui avezzanese, che avrebbe a dire dell’imputato, fatto delle avance alla compagna dello stalker.

In una occasione – secondo quanto appreso – avrebbe telefonato alla moglie della vittima, dicendole “tuo marito è un donnaiolo e ha importunato mia moglie: se lo incontro per strada lo investo!”.

In altre occasioni avrebbe contattato telefonicamente la vittima dicendo “lasciaci in pace sennò ti rovino”, aggiungendo poi pesanti epiteti nei suoi confronti.

Le aggressioni non sarebbero state solo al telefono, ma anche di persona e allora alle minacce e agli insulti si sarebbero aggiunti anche altre manifestazioni di violenza. In una occasione, infatti, lo stalker avrebbe sputato sul parabrezza dell’auto della vittima mentre il malcapitato era alla guida.

Con queste accuse, l’imputato dovrà comparire il 5 febbraio avanti al giudice dibattimentale Camilla Cognetti per rispondere del reato di stalking.

La vittima, già in cura al centro di salute mentale per problemi precedenti, ha subito grande stress a causa delle azioni poste in essere dallo stalker e si è costituita parte civile, tramite l’avvocato Lorenzo Ciccarelli, per avere il risarcimento del danno.

Il Pm titolare del fascicolo è la dottoressa Elisabetta Labanti.

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