Ieri, lunedì 24 agosto, doveva essere il giorno dall’avvio della somministrazione dei test sierologici, su base volontaria, dei docenti e di tutto il personale scolastico, “ma ad oggi i test non sono in possesso dei medici”. Così scrive il Centro Giuridico del Cittadino.
“Siamo sicuri che a praticare i Test presso gli studi medici ci siano sufficienti misure di sicurezza per svolgerli. Ad oggi il medico di base non è sottoposto a test, già oggi ci si rivolge al medico tramite appuntamento–ma non vorremmo si replicasse quello che è successo negli ospedali o nelle Rsa. Non tutti gli studi medici sono strutturati in modo tale che siano sanificabili e lì dove ci fossero dei positivi, il medico dovrebbe stare in quarantena e lo studio conseguentemente rimarrebbe sarebbe paralizzato?
La sanificazione dello studio dovrebbe essere costante e continuativa, lo smaltimento dei rifiuti, dei test deve avvenire quotidianamente, verrà fatto? Perché ci si complica la vita per non fare questi test nelle strutture preposte le Asl dove ci sono strutture idonee”, avverte Augusto Di Bastiano, che lo rappresenta in città.
Il test sierologico potrà essere proposto al personale (agli alunni solo a campione), quindi non obbligatorio, ma questo va visto come un’opportunità.
“A mio avviso – afferma Augusto Di Bastiano – questo dovrebbe essere solo il primo degli screening che dovranno essere effettuati durante l’anno scolastico, garantendo la sicurezza a scuola. Il Protocollo sulla sicurezza per il rientro a scuola a settembre, sottoscritto ad inizio agosto dal ministero dell’Istruzione con i sindacati, prevede di “attivare la collaborazione istituzionale con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario e l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, affinché si dia l‘opportunità di svolgere test diagnostici per tutto il personale del sistema scolastico statale e paritario, incluso il personale supplente, in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche e nel corso dell’anno, nonché di effettuare test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica”.
Intanto, la Regione Lazio ha già iniziato la campagna sui test sierologici a scuola.