Venerdì mattina, su via Corradini, verrà svelata la panchina gialla, simbolo in tutta Italia della sensibilizzazione alla conoscenza dell’endometriosi, una patologia invalidante che colpisce almeno 3 milioni di donne. L’iniziativa è coordinata dall’assessore Iride Cosimati e dalla presidente della Commissione Pari Opportunità, Concetta Balsorio.
Una panchina gialla per dire “Io ci sono” e per per simboleggiare sostegno e vicinanza alle donne affette da endometriosi: una patologia invalidante che può ostacolare la qualità della vita e portare all’infertilità. “E’ da poco trascorso l’8 marzo, Giornata internazionale per i diritti delle donne – spiega l’assessore alle Pari Opportunità del Comune, Iride Cosimati – ma noi continuiamo ad andare avanti nel nostro percorso amministrativo di tutela e di soccorso verso le persone fragili, comunicando e sensibilizzando. A questa mission, si lega l’ultimo tassello della sensibilità che andremo a posizionare presso via Corradini: una panchina gialla, a testimonianza dell’attenzione della nostra amministrazione comunale verso tutte quelle donne che soffrono di questa patologia invisibile ma per molte asfissiante e molesta”. Grazie alla sinergia con l’associazione nazionale No Profit “La voce di una è la voce di tutte”, rappresentata dalla tutor Tiziana Genito, infatti, Avezzano ha scelto di aderire alla campagna “ENDOPANK – SEDIAMOCI SUL GIALLO”, basata sulla diffusione di informazioni corrette e aggiornate sull’endometriosi. “Sono felicissima di inaugurare ad Avezzano a panchina gialla del progetto Endopank e sono certa che in Abruzzo ne verranno istallate altre”, commenta Tiziana Genito. La panchina sarà do- tata di un QrCode, attraverso il quale si potrà accedere direttamente ad un file YouTube, che contiene info dettagliate e consigli utili. La panchina gialla verrà inaugurata venerdì 14 marzo, alle ore 11 e 30. “Un tassello in più nel nostro già vasto mosaico delle azioni sensibilizzanti. – spiega la presidente della Commissione Pari Opportunità, Concetta Balsorio – Ad Avezzano, esistono già le panchine rosa e rossa, sempre connesse all’essere donne oggi e alla protezione a 360 gradi delle donne. Con questo gesto simbolico, vogliamo rendere “visiva” la nostra presenza e la nostra vicinanza. Il Comune c’è ed è aperto a trovare strade nuove per queste donne. Spesso, ragazze tra i 25 e i 35 anni, infatti, all’improvviso si trovano da sole con questa diagnosi stretta tra le mani, venuta a galla magari dopo aver affrontato un percorso lungo e dispendioso, vissuto anche con gravi effetti psicologici. In sintesi, questa malattia non deve far paura e non deve spaventare: l’endometriosi può essere la causa di sub-fertilità o infertilità e, senza dubbio, l’effetto di questa patologia sulla vita delle donne ha delle conseguenze sia dirette che indirette. C’è da porci perciò questo punto di domanda: cosa possiamo fare intanto per supportarle? Innanzitutto aiutare a diffondere la consapevolezza. Un trattamento tempestivo frutto di una diagnosi non in ritardo, infatti, può, in moltissimi casi, migliorare la qualità della vita delle donne e prevenire l’infertilità”.
Comunicato stampa