I numeri, questa volta, non lasciano spazio a troppe interpretazioni: Avezzano cresce. Nel periodo considerato – è il classico report di fine anno del Suap, lo sportello unico delle attività produttive – le nuove aperture delle attività commerciali e artigianali superano nettamente le cessazioni e restituiscono l’immagine di una città che, dentro una crisi economica diffusa livello regionale e nazionale, torna a produrre iniziativa, fiducia e intrapresa.
Un dato che gli amministratori leggono con soddisfazione.
Il rapporto complessivo è netto: 91 nuove attività avviate a fronte di 26 chiusure. Un saldo ampiamente positivo che segna un avanzamento rispetto all’anno scorso e, ancor più, rispetto a due anni fa. Un trend in crescita che vede la città mantenere il segno più in un contesto che, soprattutto per le aree interne, fa sovente prevalere il segno meno.
Nel dettaglio, le strutture ricettive mostrano il segnale più forte: 16 nuove aperture di B&B, affittacamere e affitti brevi a fronte di una sola cessazione. Un dato che parla di fiducia e di una domanda reale, spesso legata a una clientela business, fatta di permanenze brevi (1 o 2 giorni) ma continue. In una città che non nasce turistica, è un indicatore tutt’altro che marginale.
Segue il comparto degli esercizi di somministrazione, con 35 nuove aperture contro 8 chiusure. Bar, locali e attività legate al consumo fuori casa continuano a rappresentare un presidio economico e sociale, adattandosi a nuove abitudini e a una città che cambia ritmo e geografia.
Anche il settore dei parrucchieri ed estetisti registra un saldo positivo: 40 aperture contro 17 cessazioni. Un ambito che, più di altri, intercetta bisogni quotidiani e dimostra una buona capacità di resistenza e riorganizzazione, nonostante l’aumento dei costi e la pressione fiscale.
Perché questi numeri sono interessanti? Non solo pe in numeri in sé ma perché arrivano in netta controtendenza rispetto al quadro regionale e nazionale. Il recente rapporto del Cresa descrive un Abruzzo attraversato da una crisi strutturale del tessuto imprenditoriale, con più imprese che chiudono di quante ne nascano e una perdita di attrattività particolarmente evidente nelle aree interne. Avezzano, invece, mostra una traiettoria diversa.
Certo, la concorrenza dell’online pesa, così come la trasformazione delle abitudini che sposta flussi e consumi: a ora di pranzo, tra centri commerciali e grandi catene di fast food, si concentrano migliaia di persone che un tempo animavano il centro cittadino. Ma dentro questo scenario emergono importanti segnali nuovi. Come sottolinea il consigliere Carmine Silvagni, presidente della commissione commercio e attività produttive: “La lettura dei dati Suap suggerisce che la crescita non sia frutto di dinamiche casuali. Il ruolo degli imprenditori resta centrale, così come la loro capacità di intercettare bisogni e opportunità, ma il contesto in cui operano incide. In questi anni il Comune ha lavorato per garantire continuità amministrativa, maggiore chiarezza nei processi e una pianificazione orientata alla funzionalità della città. Interventi come il parcheggio di piazza Matteotti, insieme al rafforzamento dell’offerta culturale, sportiva e di valorizzazione dei luoghi identitari, hanno contribuito a rendere Avezzano più accessibile e attrattiva anche per chi sceglie di avviare un’attività.”
Le prossime sfide sono già in corso. L’investimento sul Piano di marketing urbano e il lavoro sul nuovo Piano urbanistico comunale, strumenti pensati per disegnare sviluppo e attrattività nel lungo periodo che viaggiano di pari passo e che potranno trovare la partecipazione e il contributo di tutti.
Fiducia, imprenditorialità, stabilità amministrativa: ingredienti essenziali. E questa volta, a dirlo, sono i numeri.
Comunicato Stampa







































