L’ex direttore del quotidiano Il Dubbio, Piero Sansonetti, e il giornalista Damiano Aliprandi, sono stati condannati al pagamento di un’ammenda dal giudice del Tribunale di Avezzano (L’Aquila) Camilla Cognetti, per aver scritto articoli ritenuti diffamatori contro l’ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, senatore eletto con il Movimento cinque stelle, e l’ex sostituto procuratore del capoluogo siciliano, Guido Lo Forte.
I due avevano sporto querela nei confronti dei due giornalisti nel 2018, che si sono sentiti diffamati da una serie di articoli incentrati sull’indagine mafia-appalti, portata avanti da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino tra la fine degli anni Ottanta e il 1992, con il supporto dei carabinieri del Ros (raggruppamento operativo speciale è l’unico organo investigativo dell’Arma dei Carabinieri) guidati dall’allora colonnello Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno.
L’inchiesta venne considerata di importanza cruciale nella lotta a Cosa nostra.
Oggetto degli articoli diffamatori è stata la dinamica attraverso la quale gli allora sostituti procuratori di Palermo, Scarpinato e Lo Forte, chiesero e ottennero l’archiviazione dell’indagine sugli appalti: il 13 luglio 1992, con Borsellino ancora in vita e deciso a riprendere il lavoro avviato da Falcone, i pm Scarpinato e Lo Forte avanzano la richiesta di archiviazione dell’indagine, ufficialmente depositata dall’allora capo procuratore di Palermo, Pietro Giammanco, il 22 luglio, solamente tre giorni dopo l’assassinio di Borsellino.
L’indagine è stata archiviata, il 14 agosto, dal Gip Sergio La Commare.