Cerimonia di commemorazione ad Avezzano, venerdì 13 gennaio 2017. A distanza di 102 anni dal violento sisma di magnitudo 7.0, con epicentro nella Piana del Fucino, che scosse la terra marsicana, il Comune avezzanese sceglie di dare ancora una voce ricca, profonda e melodiosa al ricordo della ferita dell’anima di un’intera popolazione. Si partirà alle ore 9 e 30 del mattino, con il raduno per il corteo delle autorità civili, militari e religiose, delle associazioni combattentistiche, d’arma e delle associazioni di volontariato. La partenza del corteo così formato, è prevista alle ore 9 e 45, con punto di ritrovo al Memorial del Salviano, monumento marsicano dedicato proprio al ricordo delle 30 mila vittime del disastroso sisma del 1915.
La cerimonia proseguirà con la deposizione della corona d’alloro alle vittime del terremoto e la consueta benedizione. Nel pomeriggio, invece, il solenne ricordo di chi perì inghiottito dalla terra, si illuminerà di fede e di preghiera: alle ore 17 in punto, di fatti, è prevista la Santa Messa al Santuario della Madonna del Suffragio, la quale verrà officiata dal Vescovo dei Marsi, Monsignor Pietro Santoro. Trema ancor oggi il ricordo e trema ancora la ferita: la scossa, accaduta alle ore 7 e 53 del mattino, fu avvertita in tutta l’Italia centrale e fu seguita, nei mesi successivi, da più di 1000 repliche.
Nei giornali di febbario di quell’anno, già la notizia appare in secondo piano, vista, allora, l’imminente entrata in guerra dell’Italia. Tra i 600.000 morti e l’un milione di feriti che il conflitto bellico costò alla Nazione, le 30 mila vittime, circa, della Marsica appaiono come gocce di rugiata nel mare. Gocce, comunque, di sangue.