Una pausa dal mercato per proiettare la mente e i muscoli alla delicatissima sfida di domenica contro il Fiuggi. Partita decisiva per le sorti dell’Avezzano ma anche, e soprattutto, per Andrea Liguori. La posizione del tecnico campano si è maledettamente complicata al termine del ko contro il fanalino di coda Cattolica San Marino. Una sconfitta che, oltre a far scattare il campanello d’allarme tra i tifosi, ha spinto la società ai primi innesti decisi sul mercato. In settimana, il presidente Gianni Paris ha ufficializzato gli acquisti di Luciano Rabbeni e Felice Cimino (arrivati dopo quelli di Agate, Morales e Di Renzo) e le partenze di Marco Gaeta e Alessandro De Costanzo.
A sfidare un Avezzano quasi rivoluzionato sarà l’ostico Atletico Terme Fiuggi, reduce da tre punti nelle ultime quattro partite e senza vittorie dallo scorso 10 novembre (2-0 al Chieti). Un rendimento altalenante quello della formazione di Giuseppe Incocciati, partita col ruolo di outsider ma ritrovatasi, ben presto, a sgomitare nella bagarre salvezza. I termali hanno collezionato 17 punti (4 in più dell’Avezzano), 8 dei quali rimediati in trasferta. Due le vittorie fuori casa per il Fiuggi (sulle 4 totali), corsaro a Cattolica e Chieti sempre con il risultato di 2-0. L’ultimo risultato esterno dei laziali gioca a favore dell’Avezzano: pesantissimo 1-5 sul campo della Jesina.
Numeri in chiaroscuro anche per quanto concerne lo score realizzativo: 24 gol all’attivo (miglior attacco delle ultime 8 in classifica) a fronte di 24 subiti, di cui ben 11 incassati nelle ultime quattro uscite. Indisponibili per la trasferta al Dei Marsi Buongarzoni e Scalon, entrambi appiedati dal giudice sportivo.
In casa Avezzano, possibile maglia da titolare per i nuovi Rabbeni, Morales e Agate (gli ultimi due già in campo contro il Cattolica). Saranno loro, con ogni probabilità, a dover risollevare gli umori dei tifosi biancoverdi e, soprattutto, la sempre più traballante panchina di Liguori. In caso di debacle già pronto il ritorno di Antonio Mecomonaco. Ma questa è un’opzione che nessuno vuol sentire dalle parti del De Marsi. A buon ragione.