In occasione della giornata mondiale contro il bullismo e il cyber bullismo, che si ricorda ogni 11 febbraio, le classi seconde del Liceo Scientifico Marco Vitruvio Pollione hanno partecipato presso il Multisala Astra alla visione (e successivo dibattito) del film “Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa” per la regia di Margherita Ferri con protagonista Samuele Carrino nelle vesti di Andrea Spezzacatena.
Di seguito le parole di Felisia Scipioni e di Jacopo Vermiglio, studenti che hanno partecipato a tale proposta educativa e che si sono lasciati coinvolgere da essa:
“Andrea è un ragazzo vivace, colto, intelligente. Andrea è stato un ragazzo vivace, colto, intelligente. Andrea oggi avrebbe avuto 27 anni se solo non fosse stato tradito da un lavaggio sbagliato dei suoi pantaloni preferiti che da rossi diventarono rosa, ma più di tutto dal ragazzo che tanto ammirava e che desiderava fosse suo amico. La storia di Andrea Spezzacatena è oggi sui grandi schermi di tutta Italia per volere di sua madre, Teresa Manes, che da 12 anni combatte contro il bullismo e il cyberbullismo al fine di ricordarci del sacrificio di suo figlio che a soli quindici anni scelse di togliersi la vita il 20 Novembre 2012, e di non camminare più per i corridoi della sua scuola dove fu vittima di forti umiliazioni e offese. Come spettatori, ma soprattutto come ragazzi della stessa età di Andrea al tempo dei fatti, ci siamo chiesti cosa avremmo fatto noi al suo posto, e, soprattutto come ci saremmo comportanti se avessimo assistito da “spettatori” alle violenti azioni, fisiche e verbali, nei confronti di un ragazzo della nostra età. E’ facile dire che saremmo intervenuti, che avremmo lottato a favore di chi in quel momento era oggetto di ogni tipo di scherno. Ma è davvero così? Davvero avremmo avuto la forza di abbattere il muro dell’indifferenza? Ciascuno di noi ha dato a sé stesso una risposta sincera che qualcuno ha anche esternato nel dibattito che si è aperto tra noi studenti dopo la visione del film. Di certo abbiamo condiviso dei pensieri comuni: il bullismo stravolge la vita di chi lo subisce e delle loro famiglie, è un’arma dolorosa che uccide lentamente chi ne soffre. Dunque, la storia di Andrea deve renderci piú consapevoli della gravità di questo fenomeno e deve darci il coraggio di non rimanere indifferenti di fronte a chi ci chiede aiuto. Infatti ad uccidere Andrea non sono state soltanto le terribili offese e le prese in giro scritte sotto le foto screditanti di una pagina facebook, ma è stata l’indifferenza dei suoi compagni, delle Istituzioni e di tutte le persone che lo hanno visto soffrire ma sono rimaste in silenzio. Dobbiamo comprendere che Il bullismo è la più palese manifestazione dell’insicurezza, non della vittima…ma del carnefice e che un bullo non é altro che una persona debole che si rende il leader negativo di un piccolo gruppo fatto di ragazzi ancora piú insicuri, che necessitano di stare dalla parte di chi appare più forte in apparenza, per mettersi in mostra.
Un film che ha toccato le corde dei cuori di tutti, che ci ha emozionato perché ci ha fatto riflettere su come la triste realtà vissuta da Andrea è purtroppo ancora presente nella vita di chi vive un’età bella ma a volte anche fragile. Abbiamo concluso con le parole di una professoressa che, con la voce spezzata e tanto amore per i ragazzi, ci ha ricordato: ”Non abbiate paura di chiedere aiuto!” #non ne vale la pena
Comunicato stampa