Il premio D’Angiò si è trasformato in una battaglia “no vax” e subito si sollevano polemiche, fischi e frasi di dissenso da Piazza Risorgimento ad Avezzano.
Al centro del polverone è finita l’attrice e conduttrice televisiva Eleonora Brigliadori, insignita insieme ad altri del Premio personalità di spicco del panorama politico, culturale e dello spettacolo nell’ambito della XV edizione del Premio Internazionale D’Angiò.
Sul palco l’attrice si è lanciata in considerazioni personali sui vaccini e sulle cure mediche.
L’attrice ha dedicato il premio “ai bambini mai nati, abortiti per colpa dei vaccini”. Parole forti che hanno immediatamente gelato gli organizzatori e le personalità presenti.
Le sue posizioni erano già conosciute: ha partecipato pubblicamente anche ad eventi “negazionisti” e “no vax” e anche Avezzano in pochi minuti si è trasformata in un teatro dove rilanciare tesi personali.
“Ci sono stata 40 anni in televisione e vi assicuro che quello che vi dicono i telegiornali in gran parte è mistificato, sono venuta qua per dire questo”, ha detto Eleonora Brigliadori.
Tra attacchi alla Rai, alla tv e in generale al mondo dell’informazione, ha aggiunto: “Vorrei che metà dei personaggi in tv di oggi avessero un decimo della mia forza morale, ho lasciato andare tutto ma non mi sono mai venduta”.
Dal pubblico si sono sollevati fischi e grida “Vergogna” e ancora “Ridicola”.
Tra il pubblico era presente anche l’assessore regionale Guido Quintino Liris, medico epidemiologo, che da quanto appreso si è immediatamente alzato andando via.
A quel punto, visibilmente imbarazzato, ha preso la parola l’assessore comunale di Avezzano Pierluigi Di Stefano.
L’esponente della Giunta ha tenuto a precisare che Avezzano è una città che accetta la libertà di espressione, ma ha anche voluto ricordare “il grande impegno messo in campo dall’Amministrazione comunale nella lotta al Covid” e ha immediatamente preso le distanze da quanto asserito dall’attrice premiata.
“L’amministrazione comunale non ha partecipato alla scelta dei premiati – precisa Pierluigi Di Stefano – e si dissocia totalmente da quanto asserito sul palco, stigmatizzando con forza le parole dell’attrice. Si dissocia anche dalla scelta di premiare questa personalità poiché ha utilizzato il palcoscenico di Avezzano, utile a un evento di gala che la vedeva premiata come artista, per la sua propaganda ‘no vax’, fatta in modo assolutamente scorretto”.