Trasferta milanese, il 5 maggio scorso, per il servizio di Informatica del Comune di Avezzano. Sono stati presentati ufficialmente i risultati finali della survey di eco nazionale, durata sei mesi, sui grandi temi della digitalizzazione della pubblica amministrazione e della “smart city del presente”. “La base di partenza digitale della nostra città è più che buona, la definirei vicina a quella di altri grandi centri italiani come Trento, Napoli e Firenze”, spiega l’assessore Pierluigi Di Stefano, con delega all’innovazione digitale, dopo l’evento di carattere scientifico al Politecnico di Milano.
La città di Avezzano, infatti, appare nell’elenco dei 106 Comuni italiani (su oltre 400 indagati dall’istituto universitario milanese) e con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, che possono definirsi in linea con un rapido avveramento della smart city”.
“Il Comune di Firenze, ad esempio, – sottolinea il responsabile del servizio di Informatica del Comune, Riccardo Marchetti, che è stato ospite a Milano – ha destinato un’unità di progetto specifica alla creazione di una smart room, ovvero un team di lavoro comunale e digitale con varie competenze – dal sociale all’ambiente – che si incrociano”. Il settore Informatica del Comune di Avezzano, presso il Dipartimento dell’Innovazione Tecnologica del Politecnico, è stato rappresentato dal coordinatore Marchetti e dai due istruttori programmatori, Giacomo Calisse e Alberto Di Berardino, che si sono occupati della parte operativa e fattiva dell’indagine conoscitiva sul processo di digitalizzazione delle P.A. in Italia.
La combinazione digitale Avezzano-Milano è durata un intero semestre, fino allo scorso mese di dicembre del 2021. “Il modello di città al quale ci ispiriamo è Helsinki, dove l’innovazione è di casa: qui si punta a sviluppare servizi urbani digitali, fruibili da dispositivi mobili, così da migliorare lo stile e la qualità di vita delle persone. La capitale della Finlandia si distingue in tutto il mondo per navette condivise per la mobilità, smart grid per ottimizzare la distribuzione dell’energia elettrica e pali della luce intelligenti, che illuminano, si attivano per la video-sorveglianza e monitorano il flusso di macchine e passanti. – specifica Marchetti – Lì esistono già da tempo i cosiddetti “intelligent bin” (cestini di raccolta differenziata ‘intelligenti’, che rilevano il grado di riempimento, comunicandolo in tempo reale)”. Dal Politecnico di Milano, poi, è arrivata la proposta di ampliare la collaborazione anche per altri progetti futuri con il Comune. “Ad Avezzano – chiosa, infine, Di Stefano – possiamo fare ancora tanto sul fronte innovazione, come ad esempio con la fibra in Comune. La chiave di lettura finale è questa: in tutta Italia, sono emersi due principali fattori che ostacolano il processo evolutivo di smart city: al secondo posto c’è la cronica mancanza di fondi, al primo, invece, la mancanza di competenze specifiche nelle PA. Avezzano sta rimuovendo queste resistenze: siamo concentrati adesso – conclude – sulle misure del PNRR; tant’è che il 3 maggio, è stata mandata la prima candidatura al Ministero per l’asse 1.4 che prevede risorse per l’implementazione della fruizione di servizi pubblici tramite la CIE, ovvero la Carta d’Identità Digitale. Il primo finanziamento al quale puntiamo sarà di 14 mila euro. La cifra totale ipotizzabile che arriverà dal PNRR potrebbe essere superiore ai 100 mila euro, da destinare a Spid, CIE e App IO”.