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Avezzano, “Pre-triage” struttura all’avanguardia in Italia

La nuova struttura è indispensabile per una gestione mirata e ragionata dei percorsi al fine di evitare l’afflusso promiscuo dei pazienti da sottoporre a tampone

L’intervento di realizzazione della struttura “Pre-triage” per la gestione dell’epidemia Covid 19 si inserisce nel piazzale compreso tra il Pronto Soccorso e l’ingresso principale dell’Ospedale di Avezzano.

La nuova struttura è indispensabile per una gestione mirata e ragionata dei percorsi al fine di evitare l’afflusso promiscuo dei pazienti da sottoporre a tampone e/o ricovero dovuto a Covid e di tutti quei pazienti che invece necessitano di usufruire dei servizi di Pronto Soccorso per esigenze diverse.

L’obiettivo fondamentale, è quello di continuare a garantire l’erogazione dei servizi di cure senza interruzioni dovute all’impossibilità di gestione e separazione dei flussi.

Il progetto è stato studiato al fine di ottenere un risultato ottimale nel minor tempo possibile, sia sotto il punto di vista tecnologico che di fruizione.

La struttura pre – triage è stata realizzata con tecnologia X–Lam, quindi con struttura a pareti portanti in legno. Tale soluzione, oltre ad essere all’avanguardia dal punto di vista della sicurezza sismica, ha permesso una significativa riduzione dei tempi di esecuzione.

Si tratta infatti di una tecnologia definita “a secco”, che arriva in cantiere già pronta per il montaggio nelle dimensioni e nelle forme.

A livello impiantistico, si è adottata una soluzione innovativa dal punto di vista applicativo; infatti le zone interessate riguardano ambienti con particolare criticità in relazione al rischio di diffusione del virus SARSCoV2-19; lo scopo è stato quello di garantire le migliori soluzioni da un punto di vista sia architettonico che impiantistico.

In particolare, l’impianto termomeccanico ha come obiettivi quelli di evitare la cross contamination (la contaminazione di un materiale o prodotto con un altro materiale o prodotto), “Diluizione del virus” mediante un numero elevato di ricambi dell’aria ed il “Controllo della contaminazione”: dell’ambiente esterno mediante filtrazione assoluta nelle espulsioni. Particolare attenzione è stata posta allo studio del flusso dell’aria.

All’interno degli ambienti la circolazione dell’aria di rinnovo ha la seguente direzione: dal “Diffusore di Mandata” investe il “Personale Medico”, passa per il “Paziente” ed arriva alla “Griglia di ripresa” garantendo una corretta circolazione dell’aria e preservando il personale medico rispetto al possibile contagio da parte del paziente.

In accordo con le esigenze mediche è stato studiato un layout distributivo atto a garantire la scindibilità dei percorsi in modo tale da garantire sempre il mantenimento di zone “pulite” e “potenzialmente sporche” al fine di evitare la diffusione del virus.

“Ho scelto questo simbolo, ideato in realtà da mia figlia Roberta, studentessa della facoltà di Architettura – ha spiegato l’architetto Luigi Babusci, ideatore e progettista del Centro pre-triage, ‘struttura all’avanguardia a livello italiano’ – perché il fiore di loto rappresenta la purezza dato che cresce nelle lordure della terra senza che i suoi petali vengano intaccati dallo sporco. Tutte queste particolarità hanno fatto del fiore di loto sinonimo sacro dell’elevazione spirituale e della capacità di saper affrontare le difficoltà terrene rappresentate dal fango dove la pianta vive”.

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