Partirà domattina presto, ad Avezzano (L’Aquila), l’operazione “disinnesco” relativa alla bonifica dell’ordigno inesploso risalente alla Seconda Guerra Mondiale rinvenuto più di 10 giorni fa nel centro abitato della città.
Alle ore 8 e 30 di domenica 26 febbraio, tutti i cittadini residenti nella zona di salvaguardia dovranno aver già lasciato la propria abitazione, così come stabilito dall’ordinanza firmata ieri sera dal sindaco Giovanni Di Pangrazio.
Ieri pomeriggio, alle ore 16 e 30, si è tenuta l’ultima riunione operativa dei referenti del Coc (Centro operativo comunale) nell’edificio scolastico di via Puglie, che sarà anche Punto di controllo avanzato della Prefettura per tutta la durata dell’intervento.
Dalle ore 6 e fino alle ore 8 e 30, entrerà in vigore il divieto assoluto di accesso in tutta l’area ricompresa nel raggio di 1481 metri dal luogo di recupero dell’ordigno. Saranno autorizzati a transitare nella zona interdetta solo ed esclusivamente “i veicoli obbligati ad accedere per esigenze di evacuazione, i veicoli di servizio delle Forze dell’Ordine, della Protezione Civile e dei Vigili Del Fuoco, i veicoli del soccorso medico e altri veicoli autorizzati”.
Una volta conclusa la fase di evacuazione dei circa 20 mila residenti, gli artificieri dell’Esercito italiano del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma avvieranno le attività di disinnesco e di rimozione dell’ordigno da 454 chili. Saranno tre le fasi operative che impegneranno gli artificieri nella giornata di domani: il despolettamento, il caricamento e il trasporto dell’ordigno e, infine, il brillamento nella cava di Massa d’Albe. Oltre 100 i volontari della Protezione Civile (comunale e regionale) impegnati a dare supporto alla popolazione.
Già alle ore 8 e 30 di domani, per un raggio di circa 300 metri dal luogo di rinvenimento dell’ordigno, verranno sospese tutte le utenze di luce e gas per ragioni di sicurezza: ciò renderà inutilizzabili anche gli ascensori, per via del mancato flusso di energia elettrica.
Il doppio suono della sirena del Municipio, dopo il via libera dato dall’autorità militare, segnalerà la fine delle operazioni e quindi la possibilità di rientro nelle abitazioni. Le Forze dell’Ordine, affiancate dagli uomini e dalle donne della Protezione Civile, presidieranno i varchi d’ingresso e di uscita della zona interdetta.
Per prevenire eventuali azioni di sciacallaggio, l’amministrazione comunale ha azionato i sensori di movimento delle 80 telecamere di video-sorveglianza, già presenti nella zona, per verificare transiti anomali e garantire un controllo massimo. Infine, in base al Piano comunale di Protezione Civile, sono state individuate 5 aree di attesa con gazebo che faranno da “punti informativi” per la popolazione.
Si trovano nel parcheggio dopo il piazzale della chiesa Santo Spirito, nel parcheggio in via Silone, nella piazza della Chiesa di Borgo Via Nuova, nel parcheggio dell’Ospedale e nel parcheggio della Chiesa Sant’Antonio, in fondo a via San Francesco.