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Avezzano, Ventresca: “Mie dimissioni sempre motivate”

L'ex dg: "Nessun valzer da parte mia, non si può affrontare un ritiro con 40 giocatori"

Mentre il nuovo Avezzano Calcio prosegue la preparazione al Poggi di Tagliacozzo, fa ancora rumore l’ultimo ribaltone societario che ha portato all’esonero dell’ormai ex direttore generale Renato Ventresca. L’addio si è concretizzato dopo che il dirigente – tramite un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del club – aveva preso le distanze dall’allontanamento del centrocampista Di Feo, scelta tecnica avallata dallo staff tecnico e dai direttori sportivi Dell’Annunziata e Ridolfi. Si tratta della seconda separazione tra Ventresca e l’Avezzano in poche settimane. “Nessun valzer da parte mia, le mie dimissioni sono state sempre motivate e non mi sono mai creato il problema di darle quando è stato necessario”, spiega l’ex osservatore della Lazio a Info Media News. Poi l’accusa: “Io non vivo di calcio come altre persone che si piegano pur di conservare il proprio posto”.

Ventresca ne ha per tutti (o quasi). Nel suo personalissimo mirino, oltre alla scelta della società di privarsi di Di Feo, anche l’allestimento della rosa e il ritiro precampionato: “Non si può iniziare un ritiro con 40 calciatori in organico, mister Torti non è stato messo nelle condizioni di poter operare al meglio. C’è grande confusione e non per colpa sua”. “Sarebbe stato opportuno – aggiunge – allestire un gruppo di 20 giocatori con due o tre innesti mirati da inserire a preparazione in corso”. Anche sul giallo Di Feo arriva la smentita: “Avevo anticipato alla società la mia volontà di esternare pubblicamente la mia contrarietà a una scelta tecnica, il presidente Paris non ha accettato il contraddittorio”.

“Ho ritenuto di fare il comunicato, rimosso dal patron Paris sul sito e sulla pagina ufficiale dell’Avezzano Calcio, per mettere in evidenza la mia contrarietà ed il mio disappunto, rispetto ad un comportamento grave nei confronti del calciatore e dell’agente che lo segue (in quanto calciatore professionista), oltre a tante altre magre figure, fatte con i portieri Maniglio e Falzano, i difensori Imbriola, De Meio e Ragozzo, l’attaccante Polisena, solo per citare alcuni nomi ed episodi”.

“Ricordo pure a Paris, – continua Ventresca – che quando ha fatto rientrare Ridolfi dopo le sue dimissioni, aveva confermato che i rinnovi e la campagna di rafforzamento l’avremmo fatta io e lui e che il ds (al quale avrebbe dovuto cambiare qualifica) avrebbe fatto solo da collante tra squadra e società”. Scenario cambiato con l’arrivo di Dell’Annunziata: “Non credo di considerare il suo arrivo come una bocciatura nei miei confronti. È stata una scelta del patron e auguriamoci che porti i risultati sperati”.

La via del ritorno sembra in salita: “Sono stato contattato da altre società (anche marsicane) ma quello che è successo con l’Avezzano mi ha colpito duramente, sono stato allontanato per non aver condiviso una decisione societaria”.

Ventresca operava nel ruolo di direttore generale ma figurava anche come principale sottoscrittore della campagna di azionariato popolare. L’ex dg aveva contribuito con 220 quote per un totale di 11 mila euro. “Ma il mio apporto per la scorsa stagione è stato di 36 mila euro e ho svolto il mio lavoro gratuitamente al contrario di altri”, chiarisce.

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