“L’ospedale aquilano è sempre più avvolto da una cortina fumogena, mentre accadono cose che non dovrebbero accadere. Mi vengono continuamente segnalate situazioni di riduzione della portata strategica dell’ospedale aquilano. A che gioco sta giocando la regione? Come il sindaco intende tutelare gli interessi della città e del comprensorio? Il Pnrr si occupa di sanità, prevede importanti innovazioni sia nella organizzazione degli ospedali che della medicina territoriale”.
La Deputata Stefania Pezzopane interviene sulla situazione della Clinica neurologica e Stroke Unit dell’Aquila e chiede al Direttore generale Asl ed alla regione di non ridimensionare l’importante servizio.
“Ma nessuno se ne occupa, amministratori regionali e comunali sono distratti dalla gestione del potere sanitario piuttosto che dal rafforzamento dei presidi strategici. D’altronde manca una dimensione strategica e tutto è ridotto alla trattativa su nomine e primariati. Eclatante è il caso della clinica neurologica e della stroke unit, ringrazio quindi l’associazione “Alice” per aver lanciato l’allarme. Finalmente è stato possibile ottenere lo spostamento della Stroke Unit al primo piano dove c’è un miglior collegamento con le diagnostiche il Pronto Soccorso e la Rianimazione. Ma restano numerose criticità“.
E la deputata aquilana le elenca punto per punto:
1.) Lo spazio assegnato è comunque esiguo: solo 3 stanze per tutto il reparto con 8 posti letto che dovrebbero essere adibiti a Stroke Unit (numero minimo per una Stroke Unit di secondo livello, requisito indispensabile per essere Hub della rete Stroke, come confermato dal DGR 463/2021). Da rilevare che tali stanze dopo la ristrutturazione si sono ridotte di superficie e comunque non sono sufficienti per garantire 9 mq di spazio per ciascun posto letto, come previsto dai criteri strutturali per le Unità di Terapia Semintensiva.
2. ) IL DGR 463/2021 ha ridotto da 13 Posti letto a 10 Posti letto la dotazione della Clinica Neurologica, nonostante un tasso di occupazione di posti letto del 130%, e le ripetute richieste di ampliamento del numero di posti letto. Il Direttore Generale della ASL ha ritenuto di dover assegnare, in sede di trasferimento dei reparti, uno spazio sufficiente per soli 10 posti letto. In tal modo, se si utilizzano 8 dei posti per pazienti con ictus, resta un solo posto letto per le patologie neurologiche comuni. Comunque sarebbe una irregolarità tenere pazienti neurologici con altre patologie negli stessi spazi della Stroke Unit che deve essere per definizione ‘uno spazio geograficamente separato da altri spazi assistenziali’.
3.) La situazione attuale vede una UOC di Neurologia e Stroke Unit ad Avezzano con 13 Posti Letto e con requisiti strutturali migliori di quelli della Stroke Unit dell’Aquila per essere classificata come Stroke Unit di secondo livello nell’ambito della stessa ASL, con dotazione di 9 Neurologi grazie alla classificazione della Stroke Unit come Unità di secondo livello.
4.) Da circa 4 anni la Clinica Neurologica dell’Aquila funge da supporto all’attività di terapia con MRgFUS, una tecnica avanzatissima di terapia del tremore e del Morbo di Parkinson effettuata dalla Neuroradiologia dell’Aquila, uno dei 5 centri operanti in Italia e comunque il più attivo nel recente passato. Si trattano pazienti provenienti da tutta Italia e anche da fuori i confini. E’ gravemente limitante, oltre che concretamente difficile da attuare, ricoverare 2 pazienti con tremore essenziale o Parkinson utilizzando 2 posti letto che sarebbero comunque collocati vicino a quelli di StrokeUnit”.
“È quindi assolutamente necessaria l’assegnazione di una attigua stanza di degenza con 2 posti letto e il ripristino della dotazione di 12 posti letto+ 1 di Day-Hospital. Penso che il direttore generale e gli amministratori regionali non possano che rimettere a posto le cose. E favorire un servizio di eccellenza del nostro ospedale. Se ciò non accadrà in tempi brevi, Presidente della Regione, assessori regionali e Sindaco risponderanno sotto la loro diretta responsabilità dell’ennesimo impoverimento della nostra prestigiosa struttura ospedaliera”, questa la conclusione.