“Vincono le città e viene prima l’Abruzzo, non è nostro costume mettere bandierine come fa il Presidente Marsilio che si conferma più che altro un capo partito, ma se si considera questa tornata elettorale assieme a quella dell’anno scorso, pur tenendo conto delle specificità dei territori, emerge chiaramente una tendenza”: lo ha detto il segretario del Partito Democratico abruzzese, Michele Fina, nel corso della conferenza stampa di analisi dei risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative.
Fina ha spiegato: “Se sommiamo i voti assoluti di centrosinistra nelle città abruzzesi il cui sindaco è stato eletto ai ballottaggi il centrosinistra va oltre la soglia dei 40mila, il centrodestra va molto sotto i 30mila voti. E’ un rapporto simile al 60% e 40% che si è registrato a Roma e a Torino. Non è il trionfalismo, ma il senso di responsabilità che ci fa affermare che c’è una richiesta di tanti cittadini, anche nei comuni al di sotto dei quindicimila abitanti, di costruire un’alternativa di centrosinistra in Abruzzo”.
Il segretario del Pd Abruzzo ha chiarito poi che “è importante che lo dica un partito politico, perché i partiti, secondo la nostra visione, devono svolgere un servizio di filiere verticali dagli amministratori locali verso il governo e l’Unione europea, particolarmente importante in questa fase storica, e di filiere orizzontali verso le altre amministrazioni locali con le quali condividere buone pratiche e progetti. Per fare questo il Pd ha cambiato rispetto agli errori del passato, è stato coalizionale e aperto, ha unito il centrosinistra e dove è stato possibile lo ha unito con Movimento Cinque Stelle e forze civiche. Insieme alle altre forze politiche abbiamo selezionato le candidature per interpretare le esigenze delle città”. Fina ha sottolineato anche l’urgenza di questa fase: “Dobbiamo fare in modo che l’Abruzzo non perda il treno della ricostruzione post – pandemica”. Una inadeguatezza del governo regionale in questo senso che già emerge ed è stata evidenziata nel corso della conferenza stampa del capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
Fina ha voluto sfatare un luogo comune: “Le più votate del nostro partito sono state donne, è la chiara smentita della chiacchiera politica che le vorrebbe inadeguate per la disputa in mare aperto, visto che prevalgono nella competizione elettorale più difficile. Quando hanno gli strumenti per crescere, come nel nostro partito, dimostrano il loro insostituibile valore”. Ha citato Enrico Berlinguer: “Il potere è uno strumento insufficiente ma necessario per realizzare gli ideali in cui crediamo”, ricordando l’importanza anche della manifestazione di Roma contro il fascismo, a cui hanno partecipato moltissimi abruzzesi, e il lavoro costante di organizzazione portato avanti dal Pd su tutto il territorio regionale.
In chiusura il segretario del Pd Abruzzo ha ricordato le prossime iniziative: “Venerdì terremo la nostra assemblea regionale, tornerà il ministro Andrea Orlando ancora una volta per sottolineare la centralità del lavoro, dobbiamo essere innanzitutto il partito del lavoro, è la nostra identità. Il 5 novembre riuniremo il comitato per le idee, le personalità che abbiamo selezionato e hanno accettato di dare una mano all’Abruzzo attraverso il Pd, e dopo circa due settimane la Conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori. Faremo una task force con le Agorà, è urgente anche alla luce del dato dell’astensionismo: questi nuovi luoghi del nostro partito, ideati dal segretario Letta, possono essere di utilità per tornare a coinvolgere tanti. Intanto faremo subito un tavolo di coalizione con i consiglieri regionali e le forze che si riconoscono nel centrosinistra. Manterremo un dialogo costante con il Movimento Cinque Stelle e inizieremo a selezionare le nostre candidature per le elezioni regionali”. Per i prossimi capoluoghi in cui si andrà al voto, L’Aquila, Teramo e Pescara, il segretario ha spiegato che il Pd è già al lavoro per la costruzione della squadra e della proposta.