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Bianchi: “Il nostro tempo è quello della guarigione”

"Ricostruire valori fondanti per poter ricomporre una comunità"

“Il nostro tempo è quello della guarigione, non solo dalla malattia fisica, ma dalle malattie degli animi: la malattia fisica l’abbiamo vista. Non vi è possibilità di sviluppo se non si ricompongono dei valori fondanti, agglutinanti la comunità“.

Lo ha detto in due passaggi diversi del suo intervento il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi al 4/o Forum Internazionale del Gran Sasso.

“In fondo – ha spiegato – in questo mondo globale e ipertecnologico basato sulla velocità, basato sul massimo della potenza, in fondo questo piccolo virus cinese, questo piccolo virus mutante, ha dimostrato tutta la nostra vulnerabilità. Ha dimostrato come quanto sia vulnerabile questo nostro mondo globale questo mondo che pensava di poter sfuggire alle barriere del Novecento rifugiandosi nell’individualismo e quando l’individualismo visibilmente non era più sufficiente a spiegare le dinamiche del mondo, si è presentato con il suo opposto ed uguale che è il populismo”.

“Forse la malattia vera che dobbiamo affrontare – ha sottolineato il ministro – non è soltanto la malattia del corpo, ma anche quella lunga malattia che ormai ci ha preso da molti decenni in cui il nostro vivere insieme non era altro che un alternarsi di individualismo e populismo. Due dinamiche che hanno generato dal punto di vista dell’economia un lungo periodo di bassa crescita in cui ogni tanto avevamo delle sfuriate e poi delle depressioni, quando non riuscivamo mai a costruire quel percorso di sviluppo che permettesse di superare le ineguaglianze che si stavano costruendo. Anzi le ineguaglianze sono cresciute: le diseguaglianze sono giunte ad un punto tale da diventare quasi struttura, esse stesse l’organizzazione dell’economia mondiale”.

“Il tempo della guarigione – ha aggiunto – richiede la ricostruzione dei valori fondanti per poter ricomporre una comunità i cui termini sono dispersi nel tempo. Non avremmo avuto la ricostruzione e la ripresa dopo la guerra in questo paese se non avessimo avuto la Costituzione che è la sintesi distillata di valori che significavano il perché, dopo tragedie come quelle che abbiamo vissuto, le guerre, il fascismo, l’Olocausto, perché e come fosse possibile riprendere”.

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