Si è tenuta questa mattina, venerdì 6 agosto 2021, presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara la conferenza indetta dai consiglieri regionali del gruppo PD Silvio Paolucci – capogruppo – e Antonio Blasioli, a cui hanno preso parte i consiglieri comunali PD del Comune di Pescara Piero Giampietro e Stefania Catalano , Alberto Melarangelo presidente del Consiglio del Comune di Teramo, Marusca Miscia, assessore alla cultura del Comune di Lanciano, Andrea Vecchiotti segretario del circolo Pd di Penne e Saverio Gileno dei Giovani Democratici Abruzzo.
“Grazie all’emendamento proposto dal centrosinistra e approvato dall’ultimo Consiglio Regionale, le biblioteche regionali potranno riaprire, dopo mesi di attesa delle sanificazioni e delle operazioni propedeutiche che la Regione aveva imposto ai locali sul territorio e ad altri uffici istituzionali regionali, ma non aveva reso possibile, perché non aveva predisposto le necessarie coperture finanziarie. Come consiglieri firmatari dell’atto, recepito dall’assise e votato anche dalla maggioranza, veglieremo ora affinché i 131.820,92 euro sufficienti per tutto il 2021, siano subito impiegati in modo da consentire l’apertura delle biblioteche già da settembre, con la ripartenza di scuole e università e perché non manchino risorse per il 2022. La completa mancanza di programmazione del centrodestra, che oggi cerca di attribuirsi il merito di uno stanziamento che senza l’emendamento del centrosinistra non sarebbe mai avvenuto, ha tolto per mesi all’Abruzzo la possibilità di fruire dell’immenso patrimonio custodito nelle biblioteche regionali, che solo con le sanificazioni disposte a seguito della nostra mobilitazione potranno aprire le loro porte al pubblico, dopo tanti mesi di chiusura”, così il capogruppo e il consigliere regionale Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli, che sulla vicenda hanno tenuto una conferenza stampa, per illustrare il buon esito della proposta per uscire dall’impasse e raccontato le contraddittorietà delle azioni da parte dell’esecutivo, emerse dall’accesso agli atti fatto sul tema dopo le tante proteste suscitate sul territorio.
“L’inerzia del centrodestra che oggi si attesta il risultato da noi ottenuto è stata a dir poco scioccante – incalzano i consiglieri –. L’emergenza democratica provocata con la chiusura delle biblioteche per mancanza di fondi per la sanificazione è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo. Le biblioteche sono presidi culturali fondamentali che valorizzano le città e aiutano la crescita e la formazione della società, eppure dalla Giunta Marsilio le biblioteche abruzzesi non sono state considerate luoghi prioritari da difendere e rendere operativi e fruibili, come dimostrano due gravi mancanze previsionali su cui di fatto siamo intervenuti noi con decisione e celerità: il mancato stanziamento di fondi per la loro sanificazione e immediata apertura al pubblico e la mancata programmazione di nuovo personale specializzato da assumere per potenziarne servizi e orari. Avevamo già segnalato la precaria situazione di carenza di organico delle biblioteche in Abruzzo in un’interpellanza discussa il 15 settembre 2020, rimasta inascoltata, tant’è che la Giunta di centrodestra non ha integrato nemmeno il Piano triennale del fabbisogno del personale con specifiche professionalità, come le figure di archivisti, bibliotecari, lasciando nella completa incertezza il futuro dell’intero comparto delle biblioteche regionali, sotto organico e chiuse al pubblico. Una situazione inaccettabile, perché le biblioteche sono punti di riferimento fondamentali sul territorio e la loro funzione sociale va oltre la consultazione o il prestito di un libro. Se la Giunta ora non si attiverà subito per la più veloce riapertura, la nostra mobilitazione proseguirà, con forza, convinzione e adesione sempre più estesa.
La situazione. Le biblioteche regionali sono chiuse al pubblico ovunque per la mancanza di sanificazioni, succede a Pescara, Penne, L’Aquila, Teramo, Atri, Giulianova, Nereto, Chieti, Torre de’ Passeri, nonché a Lanciano e Sulmona, sedi queste ultime dove addirittura non si fanno nemmeno le pulizie ordinarie, perché non sono stati stanziati i fondi necessari a consentirlo, denunciano i consiglieri. Ma non basta: “Dall’accesso agli atti che abbiamo fatto per capire lo stato dell’arte, è emerso un problema ancora più esteso, perché la Regione non ha sanificato nemmeno tutte le sue sedi istituzionali e quelle della Giunta! Dunque oggi l’incapacità programmatoria di questo governo regionale di destra ha provocato una situazione addirittura paradossale: da una parte impiegati e personale regionale lavorano in ambienti contra legem e non sicuri, stando alle prescrizioni che la stessa Regione ha reso obbligatorie nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), approvato dalla Giunta regionale con Deliberazione del 28.06.2021, n. 391; dall’altra, invece, le biblioteche restano chiuse perché la presenza del pubblico imporrebbe sanificazioni che non sono state fatte, per la mancanza di risorse, peraltro limitate. Questo fino a due giorni fa.
L’emendamento PD. Ora la situazione è radicalmente cambiata. A fronte dell’impasse, abbiamo elaborato la proposta di un emendamento approvato nella seduta consiliare di martedì 3 agosto, che è un atto funzionale allo stanziamento della somma necessaria, pari a 131.820,92 euro, a consentire al Servizio competente di mettere in campo tutte le azioni e misure tese ad evitare fino a tutto il 2021 la trasmissione del contagio del virus SARS-CoV-2 all’interno di tutti i luoghi di lavoro, sedi regionali, nonché di tutti gli Uffici Attività culturali e biblioteche della Regione Abruzzo dislocati sul territorio, così come previste obbligatoriamente dal Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Le carte. Cosa ha bloccato le operazioni fino a oggi? Un assurdo lassismo confermato dagli atti:
– Il 5 maggio il Dipartimento Sviluppo economico-turismo, Servizio Beni e attività culturali, mette nero su bianco una road map di sanificazioni necessarie per la riapertura, #ABRUZZOSICURA, stigmatizzando, inoltre, la mancata pulizia ordinaria delle sedi di Lanciano e Sulmona.
– È il 18 maggio quando il Servizio Datore del Lavoro, competente per le sanificazioni straordinarie, dice agli altri servizi interessati dalla riapertura che questa non è possibile per un dettaglio non da poco: “la mancata copertura finanziaria delle operazioni di sanificazione ordinarie e straordinarie”.
– Siamo al 10 giugno quando il Presidente Marsilio firma un’ordinanza in cui dispone sanificazioni quadrimestrali degli uffici, che di fatto è inapplicabile, perché la Regione non stanzia risorse per farlo.
– Infatti il 22 giugno di nuovo il Dipartimento Sviluppo economico-turismo chiede al Servizio Datore di lavoro come intenda procedere per dare efficacia all’ordinanza, ma andando avanti emerge un vero e proprio muro di gomma, tutte le istanze, infatti, rimbalzano contro l’inerzia del Servizio Gare e Contratti che per delibera di Giunta del 28 giugno 2021 è l’organo di competenza per le sanificazioni ordinarie, in quanto quelle straordinarie competono ad altro servizio, quello del Datore di Lavoro.
– La risposta arriva il 9 luglio, quando il Servizio Datore di Lavoro ribadisce al Dipartimento Sviluppo economico-turismo la sua contrarietà alle riaperture per carenza di sanificazioni, rilevando l’assenza di riscontro da parte del competente Servizio Gare e Contratti della Giunta regionale in merito alle obbligatorie sanificazioni ambientali ordinarie, nonostante l’obbligo posto in capo ad esso dal DVR vigente, proponendo la redazione congiunta del Piano di riapertura delle Biblioteche da sottoporre all’approvazione del Gruppo Tecnico-Scientifico Regionale (GTSR), in ottemperanza a quanto disposto dall’Ordinanza.
– È del 6 luglio, invece, la missiva che sempre il Servizio Datore di Lavoro invia al Servizio Gare e Contratti, nonché all’assessore al Personale, illustrando tutte le operazioni richieste ed evidenziando di farle anche in tutte le sedi della Giunta regionale e in tutti gli uffici istituzionali.
– Così il 10 luglio il Servizio Datore di Lavoro trasmette il piano delle riaperture al Comitato tecnico scientifico per un parere.
Questo è il valore della cultura per il centrodestra al governo della Regione. Eppure si tratta di operazioni sostanziali, almeno quanto e forse più di quanto lo sia erogare fondi a società sportive, al festival dei cartoon o pagare spot turistici che più che attrarre fanno passare l’Abruzzo per una regione di altri tempi, come questo stallo ha però dimostrato. La cultura sarà uno dei motori della ripresa, bisogna dare segnali positivi e siamo lieti che il nostro messaggio sia passato, insieme alla soluzione che in tanti mesi chi governa la Regione non è stato in grado di concepire”.
Piero Giampietro – capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Pescara
Un primo risultato che ci spinge a proseguire nella battaglia di affermazione del diritto alla cultura e alla formazione attraverso il rafforzamento del personale delle biblioteche, che rappresentano non solo dei luoghi di lettura, ma degli avamposti di coesione sociale e culturale, specie se localizzate in contesti cittadini più critici, in cui questi spazi diventano punti di riferimento per le giovani generazioni e presidi contro il degrado sociale e urbano.
Stefania Catalano – consigliere Pd nel Consiglio comunale di Pescara
Le biblioteche sono spazi che promuovono cultura e conoscenza e soprattutto nelle periferie la loro funzione sociale di integrazione è essenziale; è fondamentale che le Istituzioni, a tutti i livelli, promuovano iniziative, investano nel reperimento di fondi e nell’elaborazione di progetti che consentano a questi poli culturali nuove opportunità di sviluppo, rilancio e coinvolgimento di giovani e famiglie.
Alberto Melarangelo – Presidente del Consiglio del Comune di Teramo
La chiusura delle biblioteche rappresenta una situazione emergenziale su tutto il territorio regionale. Non è accettabile che la Regione Abruzzo privi città come Pescara e Teramo dei propri centri culturali e formativi di eccellenza, presidi di riferimento per studiosi, cittadini e studenti da sempre. La città di Teramo e le Istituzioni culturali del territorio lanciano un appello alla Regione, affinché mantenga vive e attive le biblioteche e rivolga attenzione e investimenti di risorse e personale sul patrimonio bibliotecario e archivistico.
Marusca Miscia – assessore alla cultura del Comune di Lanciano
Riaprire le biblioteche deve essere prioritario, soprattutto dopo questo periodo di pandemia che ha portato molti giovani a dedicare il proprio tempo a smartphone e social network, invece di perdersi nella lettura di un libro. Occorre tornare a promuovere e diffondere la “lettura” e le Istituzioni devono garantire la riapertura degli spazi dedicati alle attività culturali, come le biblioteche, luoghi di riferimento insostituibili sul territorio e presidi nel contrasto alla povertà educativa.
Andrea Vecchiotti – segretario del circolo Pd di Penne
La conferenza odierna ci fornisce l’occasione per ribadire due caratteristiche fondamentali delle biblioteche, ancora più importanti se localizzate nelle aree interne: il loro essere presidi educativi e luoghi di aggregazione.
La chiusura delle biblioteche ha provocato molti disagi, soprattutto ai numerosi studenti pendolari, che sono stati privati degli spazi di socialità e formazione condivisa nei loro paesi; una carenza di servizio che purtroppo non contribuisce ad arrestare lo spopolamento dei centri dell’entroterra.
Altra criticità emersa dalla chiusura delle biblioteche è la necessità di personale qualificato, perché il prezioso servizio offerto dal volontariato culturale non può sostituire compiti e doveri delle Istituzioni.
Saverio Gileno – Giovani Democratici Abruzzo
I Giovani Democratici si uniscono all’appello rivolto alla Regione per una riapertura celere di tutte le biblioteche regionali, affinché tantissimi studenti abruzzesi o fuori sede possano tornare a frequentare in sicurezza questi luoghi di studio, ricerca e socialità.