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Bidello accusato di molestie e stalking, “Storia tutta da dimostrare”

La Redazione ha raggiunto telefonicamente il difensore del bidello accusato di stalking e violenza sessuale. I fatti si sarebbero verificati, secondo la denuncia della giovane (una ragazza di minore età) all'Istituto Da Vinci-Colecchi. Spuntano due testimoni chiave.

Martedì scorso, 1 marzo, il bidello, di origini marsicane, è stato ascoltato dal Giudice per le Indagini preliminari dell’Aquila, a seguito di denuncia sporta dalla presunta vittima di violenza sessuale e di stalking, una giovane ragazza di minore età, che frequenta l’Istituto di scuola superiore Da Vinci-Colecchi, del capoluogo d’Abruzzo.

L’uomo, di 57 anni e residente in un Comune della Marsica, è difeso dall’avvocato Carlo Polce, del Foro di Avezzano.

Il bidello, che da anni lavora in quella scuola superiore, ha risposto alle domande del Giudice e si è dichiarato sin da subito “totalmente estraneo ai fatti”, così come ribadito a questa Redazione anche dal suo stesso difensore.

“L’uomo – afferma il legale – ha immediatamente contestato l’addebito, anche perché – avverte l’avvocato, ascoltato telefonicamente – ci sono due persone, che devono ancora essere ascoltate dal PM e dalla Polizia, che hanno assistito al fatto e che potrebbero far emergere tutta un’altra chiave di lettura della storia in questione, tutta un’altra prospettiva, con il massimo rispetto, ovviamente, per la ragazza, ci mancherebbe. Si tratta di due testimoni chiave, che sono stati presenti al presunto episodio di molestia sessuale del bagno del 19 gennaio scorso, riportato nella denuncia sporta dalla giovane (raccontato qui dalla nostra redazione). Innanzitutto, il bidello è stato trasferito nel laboratorio dove sarebbero successi i fatti a dicembre 2021, con ordine di servizio, quindi non avrebbe mai potuto – dice l’avvocato – molestare la vittima da inizio anno come invece è stato raccontato, ovvero dal mese di settembre. Ricordo, poi, che i fatti in questione sono molto delicati e su accadimenti di questo tipo, non bisognerebbe mai utilizzare l’accetta. Inoltre, aggiungo, che da quando l’uomo lavora in quella scuola, non si sono mai verificati episodi di questo tipo o situazioni che lo avrebbero visto come protagonista molesto o negativo”.

A fronte delle due misure cautelari avvalorate dal Giudice dell’obbligo di dimora nel paese di residenza e del divieto di avvicinamento nei confronti della ragazza, l’avvocato difensore chiederà la revoca al giudice.

L’udienza al Tribunale del Riesame dell’Aquila è prevista per la fine della prossima settimana, di giovedì. “Ripeto, questa versione della storia – conclude l’avvocato Polce – è tutta ancora da dimostrare, anche perché ci sono fonti di prova che vanno a favore del mio assistito. Anche la preside ha sempre detto che l’uomo non ha mai dato problemi di questo tipo. Vedremo come evolveranno i fatti nei prossimi giorni, ma il mio assistito si dichiara totalmente lontano e distante dalla versione che è emersa di lui in queste ore”.

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