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Bimbi mai nati, FD’I: “Marcozzi irrispettosa delle donne traumatizzate”

La replica al M5S: "Sara Marcozzi alza la bandierina del proprio partito anche sul dolore dell'essere umano".

Sara Marcozzi, evidentemente, intende passare alla storia entrando nel novero di quei Consiglieri regionali che amano alzare la bandierina del proprio partito anche sul dolore dell’essere umano, elemento che è, invece, trasversale e che credevamo fosse da tutti così inteso”.

Così incomincia la nota congiunta del capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, del consigliere e presidente della Commissione Sanità, Mario Quaglieri, del consigliere e sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Umberto D’Annuntiis e dell’assessore regionale, Guido Quintino Liris.

“Prendiamo atto che dopo la puntuale brutta figura dei Consiglieri regionali del centrosinistra, il 28 luglio scorso – quando venne presentata la proposta di legge – oggi anche Marcozzi prende spunto da una materia altamente sensibile per fare polemica politica su temi che riguardano le donne , attuando una invasione – lei – di campo del tutto inappropriata, fuorviante, oltreché irrispettosa nei confronti di tutte quelle donne che subiscono il forte trauma della perdita di un figlio e che spesso solo tardivamente vengono a conoscenza delle modalità con le quali viene smaltito il feto. Non inorridisce Marcozzi nel sapere che i feti vengono smaltiti con i rifiuti speciali, in base alla normativa vigente?”.

“Ci Rifiutiamo di credere – continuano gli esponenti di Fratelli D’Italia in Regione Abruzzo – che sia così, e allora la sua è pura propaganda. Proprio lei che accusa la maggioranza di questo governo regionale, con a capo il presidente Marsilio, di propagandare sui temi caldi della nostra regione. Ma sempre per il principio secondo il quale sono i fatti a parlare, si ricorda che tale proposta di legge intende colmare una rilevante lacuna normativa di questa Regione (modificando la legge n.41 del 10 agosto 2012), affinché venga affermato il diritto ad una degna sepoltura a tutte quelle creature che non sono riuscite a venire al mondo, identificandole come vita, offrendo la massima attenzione e tutela alle donne che scelgano o che siano costrette a non portare a termine la gravidanza. Tutto ciò, dunque, nel pieno rispetto della Legge 194/78, che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza, come Marcozzi ben sa. Certamente ci apprestiamo ad affrontare una tematica particolarmente delicata ma attraverso una scelta eticamente irreprensibile perché promuove la cultura della vita. La vergogna la lasciamo a chi si ostina a tingere di colori politici la vita privata degli abruzzesi”, così concludono.

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