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Biondi a Mattarella: «L’Aquila si ricostruisce, ma serve il lavoro»

Questa mattina, durante la cerimonia per i 30 anni dei Laboratori del Gran Sasso, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha rivolto un lungo discorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Di seguito l’intervento integrale del primo cittadino, che ha parlato anche di rincaro pedaggi, del licenziamento dei lavoratori della Intecs e della realizzazione del Metanodotto Rete Adriatica. «Signor Presidente della Repubblica, onorevole Sergio Mattarella, Presidente Direttore dei Laboratori di Fisica Nucleare, professor Fernando Ferroni e professor Stefano Ragazzi, presenti tutti. È con emozione e profonda gioia che la nostra Città, il nostro territorio, accolgono e salutano la visita del Capo dello Stato in un’occasione tanto prestigiosa per ciascuno di noi per cui, Eccellentissimo Presidente, siamo grati e onorati che abbia scelto questa sede scientifica e istituzionale».

 

«I Laboratori, fin dall’anno della loro nascita, per volontà dell’allora Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, professor Antonino Zichichi, hanno costituito un fiore all’occhiello per il nostro Paese. Nel ‘silenzio cosmico’, che regna sotto i mille e quattrocento metri di roccia sopra di noi, questi Laboratori, i più grandi al mondo, hanno ospitato esperimenti dall’eccezionale portata scientifica. Numerosi sono gli scienziati che vi operano, provenienti da tutto il mondo, e grandiosi ed esclusivi sono i progetti che nascono e si sviluppano in queste sale, in ragione delle condizioni di assoluta unicità. Qui la fisica delle particelle, lo studio sulla provenienza dei raggi cosmici, la scoperta delle origini dell’Universo, hanno portato questo luogo nel cuore dell’Italia e dell’Abruzzo ai massimi livelli dei riconoscimenti internazionali».

 

«L’eccellenza scientifica del nostro Paese, la grande scuola di Fisica che l’Italia può vantare, hanno qui il proprio Olimpo e tutti noi, cittadini abruzzesi e aquilani, siamo consapevoli di quanto sia fonte di prestigio, di sviluppo, di crescita culturale e sociale. Un valore aggiunto di cui abbiamo assoluto bisogno per guardare al futuro. Il capoluogo d’Abruzzo porta, infatti, ancora i segni e le ferite della drammatica calamità che lo ha colpito, il 6 Aprile 2009. La ricostruzione, tra mille difficoltà, è partita e va avanti, grazie ad un lavoro quotidiano, incessante e denso di impegno, da parte di tutti gli attori interessati a vario titolo nei relativi processi. Tuttavia è ben lontana dall’essere completata. La ricostruzione pubblica ha segnato il passo per molto tempo e stiamo operando per poterla finalmente avviare».

 

«La socialità è ancora frammentata e sofferente. Il centro storico si avvia a fatica a ritrovare la normalità e la vita che animava, un tempo, le vie e le piazze di una delle Città più antiche e suggestive d’Italia, insigne per storia e per monumenti, vivace per attività culturali, universitarie, commerciali. Alle difficoltà peculiari del nostro territorio si aggiungono i fendenti della crisi, con pesanti risvolti a livello economico e occupazionale. Proprio in questi giorni, sessantacinque ricercatori dell’azienda Intecs, operante nel settore dell’alta tecnologia, tutti giovani ed estremamente qualificati, e tutti con famiglie a carico, hanno perso il posto di lavoro, visto che l’azienda ne ha dichiarato il licenziamento, durante il periodo delle feste natalizie».

 

«Nel Suo discorso di fine anno Lei, Signor Presidente, ha toccato proprio questo tema, quello dell’occupazione giovanile. Senza lavoro non c’è speranza, non c’è futuro. I nostri ragazzi, le nostre famiglie, in particolare quelle più giovani, vogliono restare in questo territorio; hanno lottato, si sono battuti, hanno scelto con coraggio e determinazione di non abbandonare i luoghi che li hanno visti nascere e crescere. Una scelta importante e vitale per questo territorio e per la nostra Città, poiché garantisce la piena ed effettiva ripresa e scongiura lo spopolamento. Tuttavia, senza lavoro e senza investimenti, senza sostegno economico da parte dello Stato per far sì che la ricostruzione possa procedere, e anzi accelerare il passo, siamo destinati all’impoverimento».

 

«Mi permetto di portare alla Sua attenzione altre due questioni, di grande rilevanza per noi, per la quale sono a sperare nel Suo autorevole intervento. La prima è legata alla realizzazione del metanodotto Rete Adriatica, infrastruttura gigantesca e impattante che, a fronte di una mobilitazione a tutti i livelli, civici e istituzionali, ha avuto il via libera. Si tratta di un’opera ad altissimo impatto che attraverserà in buona parte il nostro territorio, ad alta vulnerabilità sismica, con centinaia di faglie attive in grado di generare eventi tellurici, e interessato, solo lo scorso anno, da terremoti che hanno colpito le aree contigue del Centro Italia, a pochi anni da quello del 2009.

La seconda questione riguarda l’indiscriminato e inconcepibile aumento dei pedaggi per le autostrade A24 e A25. Un grave colpo per una regione che ha visto proprio nella realizzazione di quelle autostrade l’uscita da un secolare isolamento e che può contare essenzialmente sulla velocità dei collegamenti con Roma quale volano e punto di forza per attrarre investimenti».

 

«Costi di percorrenza troppo elevati scoraggerebbero investimenti, mettendo ancora una volta a dura prova piccole e medie imprese e penalizzando ulteriormente la situazione occupazionale. Caro Presidente, l’Abruzzo e il suo capoluogo, L’Aquila, stanno recuperando con testardaggine e intelligenza. La nostra Città ha le energie, le credenziali e la determinazione per farlo. Nei prossimi anni, con l’avvio della sperimentazione della rete 5G e con l’attuazione del complesso e moderno progetto di ‘Smart City’, il nostro territorio potrebbe diventare enormemente più competitivo, potenziare e migliorare la rete di servizi ai cittadini, in un’ottica di sostenibilità e attenzione all’ambiente».

 

«Idee, progetti e voglia di fare ci sono. Abbiamo bisogno, tuttavia, di attenzione e di sostegno, in termini di programmi e di investimenti, di politiche di tutela costanti, di strumenti di motivazione, di uno sguardo benevolo. Solo così, come i Laboratori che oggi ci ospitano, saremo ‘cuore’ dell’Italia attivo e pulsante».

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Comune di L’Aquila

 

Foto di: pierluigibiondi.it

 

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