Razionalizzare i ricoveri di pazienti di tutto Abruzzo in terapia intensiva per via del coronavirus e concentrarli nel Covid Hospital di Pescara, per ottimizzare le prestazioni sanitarie nei presidi ospedalieri presenti nei territori.
È l’appello che il sindaco del capoluogo e presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell’Aquila, Pierluigi Biondi, rivolge alla Regione Abruzzo e alla Struttura commissariale deputata alla gestione dell’emergenza legata alla pandemia.
“Una gestione ‘polverizzata’ delle ospedalizzazioni richiederebbe molto più personale che non concentrando le attività in unico presidio. – spiega il primo cittadino – Per questa ragione, in un momento in cui l’incidenza nelle terapie intensive di malati da coronavirus è bassa ritengo che questi vadano concentrati e dirottati nell’hub regionale di riferimento per questa patologia”.
“Invito, pertanto, la Regione e l’organismo commissariale a collaborare con le singole Aziende sanitarie affinché possa essere individuato un percorso condiviso per una sempre migliore funzionalizzazione degli spazi a disposizione, consentendo agli operatori di area critica di continuare a prestare servizio nelle attività chirurgiche con particolare riguardo a quelle più urgenti e indifferibili”.
“Nel corso di questo anno e mezzo molte prestazioni ordinarie sono state rimandate o messe in secondo piano: una circostanza comprensibile nella fase più acuta della crisi pandemica ma che adesso, in considerazione del contenuto numero di posti letto occupati in terapia intensiva in Abruzzo – e speriamo che il trend non solo prosegua, ma che la quota possa ulteriormente ridursi -, deve essere necessariamente superata”, conclude Biondi.
Frena il dottor Alberto Albani, referente per le maxi emergenze sanitarie: “Non si può fare. Dirottare gli anestesisti sul Covid hospital vorrebbe dire ridurre gli interventi, anche programmati, presso il nosocomio. Non è possibile interrompere l’attività routinaria, questo deve essere chiaro. In ogni caso va benissimo concentrare tutto a Pescara, ma dovrebbero inviarci gli anestesisti. Il mutuo soccorso interviene quando una Asl non ce la fa più, ma non è questo il caso. In ogni caso ho risposto già per vie istituzionali: non è possibile”.