“La blockchain è una lunga catena di blocchi, nella quale ciascun blocco è collegato al precedente in modo che nessuno possa modificare questa lunga catena.Dentro questi blocchi, che possiamo immaginare come delle scatole, ci sono le transazioni che le persone vogliono che siano effettuate”.
A spiegarlo è l’analista ed esperto di Bitcoin abruzzese, Gianluca Grossi, di Criptovaluta.it.
“La soluzione trovata da Satoshi Nakamoto (il fondatore di Bitcoin, ndr), i lettori più avveduti sapranno anche questo – sottolinea all’Ansa– è molto più dispendiosa in termini energetici dei database che sono controllati dalle banche.
Tuttavia è la blockchain a rendere possibile una rete di pagamenti peer to peer, nodo a nodo e quindi senza alcuna autorità centrale. La scelta, il trade off preferito da Nakamoto è stato puntare tutto sulla sicurezza e la decentralizzazione, ritenendo meno importanti la velocità e l’efficienza energetica”.