“Marsilio la “butta in caciara” perché non ha argomenti per giustificare la sua completa inattività sul SIN di Bussi. Chi ha bloccato per due anni la bonifica di una parte del SIN non è il Pd, ma semmai la scelta tecnica di esperti del Ministero che hanno deciso di seguire il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici che si era espresso negativamente sul progetto Goio. Ora il Consiglio di Stato ha messo la parola fine e questa sentenza impone al Ministero di sottoscrivere il contratto con l’RTI Dec Deme. Bene così”.
Lo scrive in una nota l’ex presidente della Commissione di inchiesta regionale su Bussi Antonio Blasioli (Pd).
“Ma il soggetto inquinatore in questi mesi, proprio grazie al Ministero, aveva adottato a sue spese, come è giusto che sia per il principio del “chi inquina paga”, le misure di prevenzione su tutta l’area ex 2 A e 2 B, misure attese da anni e stava predisponendo, sempre per intimazione del Ministero, il progetto di bonifica. Ora attendiamo di capire come il nuovo Governo intenderà muoversi, al netto del fatto che i difetti progettuali ci sono e andranno affrontati, e con quelli anche la capienza dei fondi a base di gara, stanziati, per ricordarlo al Presidente Marsilio, proprio dal Pd con Legnini – prosegue Blasioli – Il Presidente Marsilio ci dica come intende risolvere il problema della bonifica degli ex capannoni Iprite, passati al Comune di Bussi e quindi di proprietà pubblica ed esclusi invece dal Progetto Goio, che è quello a base della gara oggetto di questa controversia, lo stesso terreno che ha continuato ad inquinare prima che il Ministero diffidasse Edison al ripristino delle Mise”.
“Sa il Presidente che quei terreni restano fuori dalla bonifica? Sa il Presidente che per l’inattività dei suoi uffici Edison ha dovuto attendere anni per la bonifica dell’area Tremonti, ferma in attesa di essere autorizzata per il desorbimento termico? Consigliamo al Presidente di studiare e approfondire la situazione di Bussi prima di “buttarla in caciara” e di impegnarsi per lo stanziamento dei fondi che a questo punto sono necessari per l’integrale bonifica dell’area. È questo che gli abruzzesi si aspettano dall’attuale Governo regionale. Oggi la sentenza del Consiglio di Stato indica la strada e siamo contenti che un aspetto sia chiaro e definito, ma al tempo stesso mostra ciò di cui c’è ancora bisogno e chi deve farsene carico è proprio il Presidente Marsilio, che fino ad oggi su Bussi abbiamo visto completamente assente se non per strumentalizzare politicamente, contro il Governo nazionale, ogni decisione assunta dalla magistratura amministrativa”, chiude Blasioli.