Nove misure cautelari per spaccio di sostanze stupefacenti. E’ il bilancio dell’operazione, denominata ‘take away’ dispiegata dai carabinieri di L’Aquila, insieme ai militari delle compagnie di Avezzano e Teramo che ha consentito di disarticolare lo spaccio sulla piazza Aquilana.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 11,30 presso il comando provinciale dei carabinieri di L’Aquila.
Circa 40 i militari impiegati.
Operazione Take Away, otto arresti e un ricercato
Alle prime ore dell’alba i carabinieri della Compagnia di L’Aquila, in collaborazione con quelli delle Compagnie di Teramo e Avezzano, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per Indagini Preliminari di L’Aquila, Dott. Giuseppe Romano Gargarella, nei confronti di 9 soggetti, tutti indagati a vario titolo di spaccio continuato in concorso di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish. Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Dottoressa Roberta d’Avolio della Procura aquilana, si sono protratte dal settembre 2015 al maggio 2016 e hanno consentito di disarticolare un pericoloso sodalizio criminale composto da 14 persone (4 italiani e 10 albanesi) dedito allo spaccio al dettaglio di stupefacente per lo più cocaina operante nelle località di Pizzoli, Barete, Arischia, Cagnano Amiterno, Montereale e sulla stessa L’Aquila, in particolare a Bazzano e Paganica. Complessivamente sono stati ipotizzati 61 capi d’imputazione tra spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nei nove mesi di indagine sono state inoltre tratte in arresto 3 persone in flagranza di reato e 2 su ordinanza di custodia cautelare. Nel medesimo contesto, durante l’attività investigativa, sono state denunciate in stato di libertà ulteriori 6 persone per lo stesso reato e veniva eseguito un provvedimento di cattura a carico di un soggetto gravato da pena definitiva per traffico e favoreggiamento all’immigrazione clandestina, soggetto sempre di etnia albanese che risultava latitante dal 2013. Al vertice Bledar Ahehaj, 36 anni, primo tra gli indagati quanto a numero di episodi di spaccio e l’unico tra i destinatari della misura cautelare ad essere gravato dalla custodia in carcere. La contrattazione avveniva precedentemente mediante comunicazioni telefoniche criptiche, ma comunque idonee a chiarire ‘le dosi’ di sostanza stupefacente di volta in volta ‘ordinate’. Gli acquirenti inviavano al cittadino albanese sms dagli svariati contenuti, che terminavano con uno o più puntini in base alle dosi di stupefacente da acquistare. (Es. ‘Come va zio …’ = richiesta di tre dosi di stupefacente). Solo dopo aver intascato il prezzo dello stupefacente, gli acquirenti ricevevano precise indicazioni dal cittadino albanese circa il punto esatto ove prelevare le dosi di stupefacente.
Quest’ultime quindi venivano ‘ritirate’ autonomamente dall’acquirente di turno solo successivamente, a breve distanza dal luogo dell’incontro, nel punto esatto indicato di volta in volta dall’indagato, quando ormai questi si era allontanato dalla zona rendendo quanto mai difficoltoso l’accertamento delle sue responsabilità in ordine alla cessione appena avvenuta. Da qui il nome dato all’operazione ‘Take Away’. Questi gli arrestati: SHEHAJ Bledar, detto ‘Bledi’, nato in Albania il 10/11/1980 (in carcere); BECCIA Armando, nato a L’Aquila il 26/01/1969 (ai domiciliari); KRYGJA Anton, nato in Albania il 01/05/1986 (ai domiciliari); SABATINI Romina, nata a L’Aquila il 13/04/1994 (ai domiciliari); ISMAILI Ardian, nato in Albania il 28/12/1969 (ai domiciliari); METUSHI Piro, nato in Albania il 26/05/1972 (ai domiciliari); SALIAJ Idajet, nato in Albania il 27/09/1989 (ai domiciliari); FUSHA Enver, nato in Albania il 08/12/1989 (ai domiciliari). Rimane da arrestare una persona attualmente latitante.
Foto di: Cronache Maceratesi
Fonte: Agi-Asipress