Comunicato Stampa
Cittadini, associazioni, proprietari terrieri, contadini, giovani residenti e anziani della Riserva Borsacchio chiedono di essere auditi in Commissione Ambiente della Regione Abruzzo per salvare la Riserva
Nelle ultime ore, l’Associazione Guide del Borsacchio, a nome di cittadini, agricoltori, associazioni locali e rappresentanti del settore turistico e sindacale, ha inoltrato una richiesta formale per essere auditi dalla Commissione Ambiente della Regione Abruzzo. La richiesta è stata trasmessa a tutti i gruppi consiliari, alla Presidenza della Regione e al Presidente della Commissione Ambiente. Lo scopo dell’audizione è discutere le criticità che affliggono la Riserva Naturale Borsacchio e proporre soluzioni concrete per tutelare e valorizzare questo prezioso patrimonio naturale.
Tra coloro che chiedono di essere ascoltati vi sono residenti della riserva, agricoltori storici che conoscono profondamente il territorio e le sue peculiarità, ma anche esperti e tecnici che negli anni hanno contribuito alla pianificazione e alla protezione dell’area. Non mancano figure istituzionali che hanno ricoperto ruoli cruciali nella gestione della Riserva, insieme a ricercatori e scienziati che hanno condotto studi approfonditi sull’ecosistema locale.
Agricoltori e residenti veri della Riserva chiedono il ripristino dei perimetri originari. Questi agricoltori, che vivono e lavorano quotidianamente nella riserva, sottolineano l’importanza di salvaguardare i confini naturali e di adottare il Piano di Assetto Naturalistico (PAN), già sviluppato con quasi 100.000 euro di investimenti pubblici in vent’anni, come strumento di gestione efficace. La loro richiesta non si limita a salvare l’ambiente, ma mira anche a proteggere l’economia agricola e turistica della zona, minacciata dall’incertezza e dal disordine urbanistico.
Accanto agli agricoltori, anche ricercatori, tecnici ambientali, commissari ed esperti che hanno lavorato a stretto contatto con la Riserva Borsacchio negli anni chiedono che la Regione Abruzzo adotti soluzioni basate su dati scientifici e tecnici, riportando il rispetto delle linee guida tracciate dal Ministero dell’Ambiente. Solo così sarà possibile evitare ulteriori conflitti e l’eventuale bocciatura in Corte Costituzionale della legge che ha ridotto i confini della riserva.
Il mondo del turismo e del lavoro si unisce alla richiesta. Tra i firmatari della richiesta ci sono rappresentanti dell’Associazione B&B d’Abruzzo, che vede nella tutela della Riserva una risorsa fondamentale per lo sviluppo turistico sostenibile della regione, e il mondo sindacale, rappresentato dal Segretario provinciale della CGIL, che evidenzia l’importanza di una gestione corretta per garantire opportunità di lavoro e tutela del territorio.
Una soluzione che non può più attendere. La comunità unita di residenti, agricoltori, esperti e associazioni afferma con forza che l’unica via percorribile è ripristinare i confini originari della Riserva e adottare il PAN, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente. Ogni altra proposta significherebbe solo un prolungamento dell’incertezza, che potrebbe bloccare qualsiasi sviluppo, sia per chi intende costruire sia per chi vuole preservare l’ambiente, per altri 10-15 anni.
La Regione Abruzzo è ora chiamata ad ascoltare le voci di chi vive e lavora nella Riserva Borsacchio e a prendere decisioni che siano sostenute da competenze tecniche e scientifiche, nell’interesse di un futuro che tuteli tanto l’ambiente quanto le opportunità economiche e sociali della comunità locale.