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Caccia in Abruzzo: deliberato il nuovo Piano Faunistico

La Giunta regionale dell’Abruzzo, su proposta dell’assessore alle Politiche venatorie Dino Pepe, ha deliberato il nuovo Piano faunistico regionale atteso da quasi 20 anni. «Il Piano faunistico regionale – osserva l’assessore Dino Pepe – è uno strumento fondamentale per la pianificazione e la programmazione faunistico-venatoria del territorio e, non per ultimo, per stabilire le linee guida e gli obiettivi della pianificazione faunistico-venatoria mediante la destinazione differenziata del territorio, tenendo conto delle realtà ambientali e socio-economiche dello stesso».

 

 

 

«L’adozione del Piano – precisa Pepe – rappresenta la parte conclusiva della procedura di Valutazione Ambientale strategica (VAS)». Dalla pubblicazione della delibera sul BURA, gli interessati avranno 60 giorni per presentare le osservazioni. Sarà poi il nuovo Consiglio regionale che dovrà approvare il piano faunistico venatorio che prevede inoltre la nuova riorganizzazione della gestione faunistica nella Regione Abruzzo. Il Piano è stato realizzato dall’ISPRA, con la collaborazione degli Uffici regionali. Una particolare attenzione è stata posta anche alla programmazione che riguarda la gestione delle popolazioni di cinghiali con il principale obiettivo di ridurre i danni alla colture agricole. Per quanto riguarda gli aspetti venatori, il Piano affronta la futura programmazione degli Istituti venatori, in particolare delle Zone ripopolamento e cattura, Aree cinofile, Oasi di protezione e Zone di rispetto venatorio. Al fine di uniformare la gestione di questi istituti – in allegato nel PFVR – è riportato un protocollo operativo al quale gli enti gestori (ATC) dovranno attenersi nella pianificazione delle attività».

 

 

 

«L’obiettivo è di sostituire, nel quinquennio di validità del Piano, gli attuali ripopolamenti effettuati con animali di allevamento con animali di cattura provenienti da queste aree», prosegue l’assessore regionale Dino Pepe. «Sono previste inoltre indicazioni sulla riduzione dei Comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia e dei componenti degli stessi, al fine di rendere più efficace ed efficiente la gestione di tali strutture. Un’attenzione particolare è stata posta alla cinofilia e ai progetti di conservazione dell’Orso, del Lupo e di altri animali non venabili e protetti dalla legislazione vigente».

 

 

Fonte: Asipress

 

Foto di: tuttoggi.info

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