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Calderoli a l’Aquila e a Pescara per spiegare le ragioni del ‘NO’ alla Riforma Costituzionale

Dopo la formazione del Comitato regionale in Abruzzo di Centrodestra per il NO alla Riforma Costituzionale, costituito dai partiti di centrodestra, ma aperto anche a forze civiche, amministratori pubblici, associazioni, sindacati e singoli cittadini, prosegue la mobilitazione del Movimento Noi con Salvini in vista del referendum del 4 dicembre.

Il Coordinamento regionale abruzzese di Noi con Salvini, in collaborazione con il Sen Paolo Arrigoni, responsabile regionale del Movimento, con l’obiettivo di informare le comunità ed i cittadini circa le ragioni dell’opposizione ad una modifica della Costituzione che – scrive il Movimento in una nota – «comprime gli spazi di democrazia senza rendere il sistema istituzionale ne’ più efficiente ne’ meno costoso», ha programmato per venerdì 14 ottobre, a L’Aquila e a Pescara, due incontri pubblici durante il quale Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, già correlatore nella prima fase del ddl costituzionale, spiegherà le ragioni del ‘NO alla Riforma Costituzionale’.

In particolare gli incontri si terranno nella sala Tullio De Rubeis del Consiglio comunale dell’Aquila alle ore 18 e alle ore 21 presso il Museo delle Genti d’Abruzzo – Sala Auditorium ‘Leonardo Petruzzi’.

«Bisogna fermare la demagogia del premier Renzi che per ‘vendere’ questa riforma fa leva sull’unico argomento che ancora fa presa sui cittadini disaffezionati da una politica spesso corrotta e autoreferenziale, cioè la riduzione della spesa pubblica, ma sbandierando sui risparmi numeri falsi e senza alcun fondamento», intervengono il sen. Paolo Arrigoni e Giuseppe Bellachioma membro del coordinamento regionale e responsabile organizzativo di NcS Abruzzo, che proseguono: «La Riforma Renzi-Boschi, scritta sotto dettatura del Potere esecutivo, che rompe l’equilibrio tra i poteri dello Stato minando la democrazia del nostro paese, centralista e lontana dalle istanze dei territori, che supera e viola il suffragio universale, che divide anziché’ unire, non può lasciare i cittadini indifferenti dinanzi alla responsabilità di partecipare al referendum con consapevolezza per assumere una decisione così importante per l’interesse comune».
 Fone: AGI

Foto di: alfonsopascale.it

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