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Cambio destinazione d’uso, scontro in Consiglio

"Aumentare il numero degli immobili ad uso abitativo drogherà ancora di più il mercato che ha già sul capo la spada di Damocle delle cosiddette abitazioni equivalenti senza ancora una strategia organica per la loro immissione"

“Oggi, tramite cambio di destinazione d’uso in Consiglio comunale, questo centrodestra vuole rendere residenziali circa 1.200 mq ora direzionali (in aggiunta ai circa 1.700 mq residenziali già presenti) di un immobile sito in Corso Federico II, in pieno centro storico. Tutto questo in una città che conta un numero nettamente maggiore di abitazioni di nuovo agibili rispetto al numero degli occupanti”.

L’affondo arriva dal capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale all’Aquila, Paolo Romano, che riaccende i riflettori su una vicenda non nuova per la politica cittadina.

Questa mattina, infatti, torna a riunirsi il Consiglio comunale dell’Aquila: al centro della seduta ci saranno 5 provvedimenti per l’autorizzazione al rilascio del permesso di costruire nel centro storico del capoluogo abruzzese e 5 cambi di destinazione d’uso: da industriale a commerciale per la vendita di automobili a Bazzano, da artigianale a commerciale a Sant’Elia, da ex edificio scolastico a residenziale a San Gregorio, da direzionale a socio sanitaria a Sassa e da direzionale a residenziale all’Aquila.

“La proprietà dell’immobile in questione fa capo a una Società immobiliare – la Finleonardo spa – che già nel 2015 si era rivolta al Capo dello Stato, vedendo respinte le istanze, perché la precedente Giunta di centrosinistra aveva prodotto un diniego al cambio di destinazione d’uso richiesto con le seguenti motivazioni: ‘… la Giunta Comunale, nella seduta del 31 luglio scorso, non ha ritenuto di approvare la delibera in questione sul duplice presupposto dell’eccesso di immobili destinati ad abitazione sul territorio comunale (di numero più che doppio rispetto agli attuali nuclei familiari) e della necessità di mantenere nel centro un congruo numero di immobili con destinazione direzionale, al fine di un corretto e rapido ripopolamento dello stesso’. Sarebbe, quindi, stato assurdo approvare una delibera per il solo inoltro della richiesta al Consiglio comunale, al quale il rappresentante della Giunta avrebbe poi chiesto di non approvare. Inoltre credo che il Comune dell’Aquila abbia ancora aperto con la Finleonardo Spa un contenzioso sull’immobile del Cinema Massimo che la stessa avrebbe voluto acquisire a patrimonio: la Cassazione dovrà decidere dopo due gradi di giudizio che hanno dato già torto alla Società immobiliare”.

“È chiaro che quello che oggi Biondi vuole che il Consiglio approvi, assumendosene la responsabilità morale, sarebbe un pericoloso precedente così come è chiaro che le politiche per il futuro di questa città, in mano al centrodestra, brancolano nel buio“, aggiunge nella nota il consigliere.

Aumentare il numero degli immobili ad uso abitativo drogherà ancora di più il mercato che ha già sul capo la spada di Damocle delle cosiddette abitazioni equivalenti senza ancora una strategia organica per la loro immissione. A questo scenario va comunque aggiunto un focus sul centro storico dove vigono l’assoluta mancanza di servizi a supporto della vivibilità (come parcheggi, scuole, edicole e farmacie), la presenza di grosse porzioni di tessuto abitativo ancora preda del degrado delle macerie, la mancanza di illuminazione pubblica e sicurezza anche laddove si trovano edifici recuperati e i lavori lenti dei sottoservizi: uno scenario che non aiuta di certo l’appetibilità del riabitare L’Aquila, dunque la ripresa socio economica della città”, conclude.

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