L’avvocato Aurelio Cambise, in una nota, parla del rilancio della sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano e la volontà ferma di mantenere in vita il Tribunale di Avezzano.
“Mercoledì 22 u.s. c’è stata in Avezzano, nella sala consiliare del Comune la conferenza stampa di presentazione del nuovo anno accademico della sede distaccata di Giurisprudenza, con la presenza del Magnifico Rettore, Professor Dino Mastrocola, del vicesindaco Domenico Di Berardino, dell’Assessore alle politiche scolastiche, Patrizia Gallese, del Presidente del Corso di Laurea, Prof. Guido Saraceni, della Dirigente Comunale, Maria Laura Ottavi ed i responsabili della stessa sede distaccata di Giurisprudenza Professoressa Elisabetta Rosafio e Mario Fiorillo.
Naturalmente è emersa da parte di tutti la volontà di mantenere in vita tale sede per tanti motivi: la crescita culturale di Avezzano e della Marsica, l’offerta formativa agli studenti che possono trovare una risposta alle loro difficoltà soprattutto economiche. Avere un servizio del genere nella sede di Avezzano non è poca cosa per chi non ha possibilità di recarsi altrove e lontano.
Giustamente la Professoressa Elisabetta Rosafio ha fatto notare le difficoltà per chi si iscrive nelle mastodontiche sedi universitarie e deve vivere nelle rispettive frenetiche città, quando potrebbe trovare occasioni di studio in un ambiente più calmo e sereno come in Avezzano: è più facile seguire le lezioni, conferire con i docenti per essere adeguatamente guidati nello studio delle varie discipline.
Si noti pure che i docenti dell’Università di Teramo si sono distinti per la loro alta professionalità nel campo giuridico ed economico. Colgo l’occasione per chiedere al Magnifico Rettore la presenza in Avezzano di una Segreteria Studenti, che non è stata ancora riaperta dopo la morte della Dottoressa Tiziana Secchi.
Continuo altresì a chiedere cortesemente al Magnifico Rettore l’istituzione di un Corso di laurea almeno triennale in Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali, in un territorio a vocazione agricola, i cui prodotti stanno raggiungendo le più grandi aziende europee. Ritorno all’importanza della sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano, ove funziona egregiamente un Tribunale che deve essere salvato a tutti i costi.
Si ricordi la Convezione del 13 dicembre 2012 tra la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo e il Tribunale, rinnovata anche nell’anno accademico 2020/2021, che consente agli studenti di effettuare un tirocinio presso il Tribunale stesso, finalizzato al conseguimento di crediti formativi universitari.
Naturalmente vanno salvati anche i Tribunali di Sulmona, Lanciano e Vasto per la geografia giudiziaria: non si possono lasciare sguarniti territori molto ampi e strategici in una Regione molto accidentata come l’Abruzzo.
Ripeto: questi Tribunali cosiddetti minori non sono poi tanto “minori” e hanno dimostrato di aver lavorato tutti in modo encomiabile per la tranquillità di tutto il territorio. Tutti dobbiamo capire l’importanza dei Tribunali, degli ospedali, delle scuole, dei trasporti in un territorio di oltre 140.000 abitanti se non vogliamo assistere ancora alla deprecabile politica dei tagli ai servizi, che portano soltanto alla mortificazione dei cittadini. La pandemia non ci ha insegnato abbastanza riguardo all’insufficienza dei presìdi sanitari quando è scoppiata improvvisamente e ha trovato tutti impreparati?
Il sogno del Dottor Gianni Di Pangrazio è sempre stato quello di realizzare un Campus universitario all’interno del Parco Torlonia. E’ necessario riprendere quel progetto e utilizzare i fondi del Masterplan.
Ricordo, infine, ancora una volta che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ad Avezzano, poco tempo fa richiamava la necessità di un impegno di tutti affinché la Marsica e le altre zone interne non si spopolassero, come di fatto è avvenuto e sta avvenendo. Non aspettiamo che malauguratamente vengano soppresse Istituzioni così importanti nelle nostre zone perché, una volta perse, sarà difficilissimo se non impossibile riattivarle. Ci si deve battere ora perché dopo sarà troppo tardi”.