Avere un’arpa al posto della gola. Avere uno specchio per l’anima al posto dello sguardo. Cantare per la propria terra, equivale a guardare gli aquiloni volare liberi in un cielo che si giudica anche d’appartenenza un po’ propria, proprio perché, in quello stesso cielo che s’osserva, sono fissate ed appese tutte le nostre buone stelle del firmamento. Ed anche un po’ nostre potrebbero essere giudicate le sue ugole d’oro, le quali, internazionalmente parlando, tanto hanno arricchito, negli anni addietro, di fascino e di godibilità il panorama musicale dell’Abruzzo all’Estero. Conterraneo dei pescaresi, innamorato dei vini nostrani, del buon cibo, e soprattutto delle note eleganti messe in riga sugli spartiti dei più grandi autori, il tenore Piero Mazzocchetti, martedì 30 agosto, sarà ospite della patria capistrellana per un concerto di fine estate memorabile. La sua è una di quelle musiche che non si scordano facilmente, una di quelle voci pure, che riescono a solleticare la nostra sensualità. Approdato al palcoscenico di Sanremo nell’anno 2007 con ‘Schiavo d’Amore’, Piero venne, all’epoca, notato dall’impresario Aragozzini, che lo convinse proprio allora, a partecipare al Festival sanremese per eccellenza, con il brano in questione, composto dalla penna suadente di Guido Morra e di Maurizio Fabrizio. Fu, quello, il comincio della sua scalata al successo nazionale ed internazionale: la sua interpretazione lasciò, infatti, di stucco il pubblico e Piero si classificò al terzo posto al podio del Festival di Sanremo di quello stesso anno.
Convolato a nozze nel mese di settembre 2012 con una sua allieva d’arte, a Capistrello, Piero riproporrà gli accordi che hanno segnato, sin dalla tenera età di 7 anni, la sua carriera a dir poco prematura. «Piero Mazzocchetti è un tenore delle nostre terre multi-anime e multilingue. Per noi capistrellani, sarà un onore riceverlo a casa nostra. Il concerto, purtroppo, è stato rinviato per un tremendo lutto cittadino, ma Piero, da buon abruzzese, ha capito e compreso l’accaduto, decidendo, quindi, di tornare, per noi, il 30 a sera», afferma l’assessore alla cultura del Comune capistrellano, Antonella Silvestri. Piero, sin da giovanissimo, ha iniziato a studiare pianoforte al Conservatorio di Pescara e, già allora, il suo talento embrionale stupì i suoi maestri. A 13 anni, si è rivelato un eccellente pianista: studiò, poi, successivamente, canto lirico a Pesaro, sotto la buona stella della maestra Emma Raggi Valentini, che è stata anche una delle prime insegnanti di Pavarotti. Buon sangue, quindi, non mente, nemmeno in fatto di musica.
Sempre nel 2007, poi, più precisamente il 2 marzo, è stato pubblicato il suo primo album italiano, con un titolo che conferma il suo schietto programma di canto e di vita artistica, ossia ‘Schiavo D’Amore’. Il disco contiene ben 6 brani melodici contemporanei, composti da Morra e Fabrizio, in aggiunta a 6 romanze rilette in chiave pop. ‘Schiavo d’Amore’, infatti, potrebbe anche essere definitivo anche un uomo nel cui cuore, l’amore batte per la musica e per la bellezza senza tempo del bel canto. Durante lo stesso anno, inoltre, il tenore Mazzocchetti ha partecipato anche alla cerimonia di chiusura degli ‘Special Olympics World Games’ al Jiang Wan Stadium di Shanghai. Nel 2012, invece, il giorno 25 settembre esatto, al Teatro di Praga, 1200 spettatori hanno applaudito fortemente alla sua interpretazione magistrale delle canzoni napoletane.
Ora, però, Piero è atteso a Piazza San Giuseppe, nel Comune capistrellano, in ossequio al lunghissimo e forbitissimo calendario estivo di quest’anno, voluto e creato ex novo dalla squadra Ciciotti. L’esibizione del tenore abruzzese, infatti, è inserita nel cartellone degli eventi estivi targati 2016. Lo spettacolo serale, dal titolo di ‘Parlami d’amore Mariù’, ripercorrerà, in breve, i brani che abbracciano 80 anni compiuti di musica italiana ed internazionale, anche in base allo strabiliante successo ottenuto, ad ottobre 2014, con il prodotto artistico ‘Parlami d’amore Mariù 2 live’. 15 anni di carriera artistica attendono le orecchie affamate della Marsica: toccare il cielo con un dito grazie alla scala sensibile ed acustica tipica dei musicisti e dei cantanti, è possibile sono se ci si lascia andare al dono di un canto improvvisato, capace di onorare la vita e la morte di un amore intenso e ragionato.