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Capitale cultura 2025: Pescina rilancia Abruzzo

Il Sindaco, Mirko Zauri, a nome della sua amministrazione comunale ed il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Parisse ne hanno esaltato il valore, ma anche l'impegno a proseguire il percorso virtuoso

La presentazione della città di Pescina finalista alla Capitale della Cultura 2025, ha rappresentato un evento straordinario di festa e di orgoglio per l’Abruzzo intero, come sua unica rappresentante in questo importantissimo appuntamento nazionale. Il Sindaco, Mirko Zauri, a nome della sua amministrazione comunale ed il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Parisse, ne hanno esaltato il valore, ma anche l’impegno a proseguire il percorso virtuoso, credendo nella possibile affermazione del progetto “La Cultura non Spopola“, a nome di tutte le aree interne del Paese.

Un obiettivo ambizioso, ma basato sul grande lavoro sinergico, di tutto il valente comitato promotore (in particolare con il lavoro di Fulvia Del Grosso, M. Paola Sforza, Chiara Caroselli, Giovanna Cipolla, Roberta Cococcia e con Tamara Trippardella) che è stato illustrato dal Direttore Generale e Presidente del Centro Studi IS, Tiziana Cucolo, riassumendo le linee strategiche della “Citta di Silone e Mazzarino“, con tutte le sue associazioni del vasto territorio, che hanno apportato idee e proposte per il Dossier, che sarà illustrato alla Commissione del MIC, il 21 marzo prossimo venturo.

Le tre macro aree, contengono 50 progetti e ben 150 eventi previsti, che comunque dovranno essere supportati dalla Regione Abruzzo. Tutte strategie innovative, per implementare la crescita e lo sviluppo armonico dell’economia, del sociale e dell’ambiente ecosostenibile, delle vaste aree interne italiane, in modo inclusivo e progressivo. La partecipazione politico-istituzionale è risultata completa, a partire dai Parlamentari abruzzesi di maggioranza, con il senatore Etelwardo Sigismondi, che ha affermato come questa “battaglia non è di Pescina, ma di tutto l’Abruzzo, con un sogno che deve essere supportato”.

Così anche il suo collega a Palazzo Madama, Guido Liris, che ha ricordato che “siamo i figli ed i nipoti di coloro che hanno lavorato la terra e che oggi devono portare nuovo blasone a questo territorio”. Lo stesso On. Nazario Pagano, presidente della 1ª Commissione Affari Costituzionali, ha sottolineato che “la candidatura è diventata l’emblema di un’intera regione, che deve colmare un deficit circa la conoscenza delle nostre bellezze e dei nostri valori storici”.

I rappresentanti regionali hanno ribadito tali impegni, in primis dal neo assessore regionale alle Aree Interne, Mario Quaglieri: “orgoglioso della mia Città natale, di Pescina e dell’Abruzzo, che si aprono al mondo”. Su questa lunghezza d’onda lo stesso consigliere Massimo Verrecchia (Capogruppo di FdI), autore di una “Mozione a sostegno di Pescina Capitale 2025”, seguito dalla collega Antonietta La Porta. Questa ultima, originaria di Sulmona, si è detta impegnata ora a sostegno del progetto della “Città di Silone e Mazzarino”, per il riscatto di tutte le aree interne.

Il Presidente della Provincia dell’Aquila (e UPA), Angelo Caruso, si è mostrato entusiasta e in prima linea per aiutare questo obiettivo storico del territorio. Dopo il contributo rilevante del mondo ambientalista è arrivato dal Presidente del Parco Sirente-Velino, nonché Sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore: “La sua Pescina, esempio avanzato di tutela, di valorizzazione turistica ed economica delle aree protette della nostra ‘Regione Verde d’Europa’”.

In conclusione, il Direttore artistico del progetto, Gabriele Ciaccia, ne ha esaltato l’elevato valore della programmazione prevista, di livello nazionale ed internazionale. Dietro tutti i convenuti e davanti alla numerosissima platea, composta anche di tanti Amministratori locali della Marsica, ed ospiti illustri, lo sguardo severo di Ignazio Silone, sembrava riecheggiare i suoi celebri versi sul dramma dell’emigrazione e dello spopolamento subìto dalla nostra terra: “Ma a ben riflettere, che significa partire? Quanti, rimasti sempre qui e qui sepolti, han vissuto sospirando isole lontane, città remote; mentre il mal del paese è l’ossessione degli emigrati”.

Un messaggio però, che dopo la disperazione lascia lo spazio alla speranza cristiana della Rinascita, come il suo “Seme sotto la Neve”, che non muore mai, ma risorge sempre, anche dalle tragedie, in una terra antica come la Marsica, che ha già visto realizzarsi altri miracoli insperati.

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