Nasce un progetto nuovo a Cappadocia che “prende le distanze dalle vecchie politiche magnerecce”, così definite da Silvia Federici, una ragazza di Tagliacozzo che vive e lavora a Roma e sogna di poter tornare a Verrecchie paese nativo dei suoi genitori.
Cappadocia futura è un movimento ed è un’idea è il futuro di chi crede che i piccoli paesi di montagna possano con le menti e gli strumenti giusti, “riprendersi da questo sonno che li affligge ormai da troppo tempo. Saper cogliere le particolarità e le bellezze che un posto ha da offrire e venderle nel migliore dei modi. Credo che per un giovane sia una responsabilità dalla quale non possa esimersi. Amare il proprio paese vuol dire mettersi a disposizione affinché si possa iniziare un percorso nuovo che prescinde da vecchie politiche magnarecce”, si legge sulla nota stampa ufficiale.
“Tutti abbiamo delle case da troppo tempo chiuse che aspettano una seconda possibilità. Io ho il desiderio di poter tornare a vivere nel mio paese ma voglio tornarci avendo la possibilità di godere anche di servizi che sono necessari, parlo di una farmacia, parlo di autobus parlo di gente che fa da motrice per sviluppare nuove idee e nuovi percorsi. Sono felice di sapere che molti giovani si sono trasferiti a Verrecchie e hanno lasciato Roma, ed è anche per chi ha avuto il coraggio (perché di questo si parla) di tornare, che voglio impegnarmi per dare la possibilità a molti altri di poterlo fare, me compresa”.
“Il mio è un appello a tutti i giovani che hanno desiderio che Verrecchie, Cappadocia, Petrella e Camporotondo tornino alle vecchie glorie. Ma c’è bisogno che gli interessi che spingono le persone a voler candidarsi siano interessi comuni e non interessi personali, è proprio questo che ha portato al sonno di Cappadocia“.
“Le persone dovrebbero distaccarsi dai propri interessi, iniziare a guardare al futuro ma del Paese, non delle proprie tasche. Per quanto riguarda la mia scelta di candidarmi con una lista piuttosto che con l’altra la smentisco assolutamente, non ho ancora deciso nulla e non dipenderà solamente da me, ho una squadra di persone che pur non comparendo in prima persona sostengono il mio progetto e sono consiglieri dai quali non potrei mai separarmi. In alcun modo la mia decisione verrà condizionato da ideologie politiche, quelle le lascio alle grandi realtà, noi abbiamo bisogno di ricominciare e il tifo (soprattutto quello da stadio ) sarebbe controproducente . Quindi “SVEGLIAMOCI parè” prima che sia troppo tardi”, così la conclusione.