“Stante alle drammatiche notizie provenienti dal penitenziario di Avezzano parrebbe che da qualche ora più che in un carcere sembra di stare nell’anticamera dell’inferno. L’emergenza pandemica avrebbe fatto saltare tutti gli schemi e ridotto un luogo dove ordine e sicurezza dovrebbero rappresentare la massima espressione dell’identità del posto in un’ autentica entropia sociale”. Lo afferma a chiare lettere e con toni forti in una nota stampa il segretario generale Nardella della Uil Pa.
“Sarebbero 35 su 57 i detenuti infettati; mentre 16 sarebbero invece i poliziotti penitenziari positivi su 37 ma solo 18 quelli in servizio. Personale di polizia penitenziaria quindi costretto a turni davvero massacranti ed al limite dell’inverosimile. Alcuni agenti sono in servizio da più di 15 ore continuative per vigilare detenuti positivi. Non si hanno al momento notizie circa di interventi risolutivi del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria. Quello che è necessario ora è fare presto prima che il sistema vada incontro ad un totale disfacimento”, si legge ancora.
A tal proposito la UIL PA auspica “l’intervento di tutti gli apparati istituzionali dell’Amministrazione penitenziaria a cominciare dal Prap e, se necessario, attraverso il ricorso alle cure del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (l’invio di un’aliquota del Gruppo operativo mobile non sarebbe sbagliato inviarla). Invochiamo a tal proposito l’intervento del Capo del Dipartimento Bernardo Petralia che sappiamo essere molto sensibile e molto vicino ai poliziotti penitenziari. Tutto, insomma, sarà bene accetto fare purché si metta subito una toppa alla grossa falla creatasi“.