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Carceri: focolai Covid a Pescara e a Chieti, è allarme

Si esprime la Fp Cgil: "Accelerare vaccinazioni anche alla popolazione detenuta e ai lavoratori ultra 55enni, urge salvaguardare il sistema penitenziario".

Troppi i contagi hanno interessato la Regione Abruzzo, specie nella seconda fase pandemica. Dopo le vicissitudini di Sulmona, Lanciano e L’Aquila, la tensione è ancora alta negli Istituti di Pescara e Chieti.

La Funzione Pubblica CGIL, per voce di Paola Puglielli e Giuseppe Merola, torna a sollecitare sulla questione vaccini negli istituti penitenziari

“I numeri di contagiati sono ancora preoccupanti – continuano i sindacalisti – ove tra Pescara e Chieti si registrano complessivamente circa 60 detenuti e 20 poliziotti penitenziari positivi al Covid-19″.

“Teniamo conto della vaccino-profilassi già avviata per le lavoratrici e lavoratori della Polizia Penitenziaria e Funzioni Centrali, dopo diversi nostri appelli, ma bisogna urgentemente vaccinare tutte le comunità penitenziarie al fine di scongiurare alterazioni ed ulteriori focolai, in considerazione della recrudescenza epidemiologica nel territorio abruzzese“.

“Le carceri abruzzesi – continuano i due sindacalisti della Cgil – già soffrono di croniche carenze organiche di poliziotti penitenziari e , in questi ultimi tempi, gli assetti organizzativi sono gravemente messi a dura prova. Auspichiamo, anche in aderenza all’appello della neo Guardasigilli Marta Cartabia, una giusta e scrupolosa attenzioni per le nostre carceri. Servono risorse, mezzi e personale”, concludono fiduciosi.

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