Per meglio affrontare e comprendere le problematiche dei penitenziari di Sulmona, L’Aquila ed Avezzano si è riunito a Sulmona nel pomeriggio di ieri il consiglio direttivo aquilano e la segreteria regionale della UIL PA polizia penitenziaria Abruzzo.
All’incontro hanno presenziato oltre al segretario e vice segretario generale regionale Ruggero Di Giovanni e Mauro Nardella, il presidente della segreteria regionale Giuseppe Giancola, il segretario regionale Gaetano Pignatelli, i segretari provinciali e loro componenti Ferruccio Colonico, Giuseppe Ferretti, Michele Americo, Moreno Pignatelli, Calogero Cusimano e di tutti i quadri dirigenziali dei quattro istituti penitenziari aquilani Barbara Scudieri, Claudio Centofanti, Sergio Giancola, Giovanni Matricciani e Giovanni Leopardi per la Casa Reclusione di Sulmona; Mauro Giamberardini, Anacleto Rossi ed Andrea Ciarallo per la Casa circondariale di L’Aquila; Paolo Paluzzi e Rossi Vincenzo per la Casa circondariale di Avezzano e Marco De Pascale per il Centro di prima accoglienza di L’Aquila.
I rischi connessi al morbo del millennio e alla sua conseguenziale pandemia, le relazioni sindacali con le direzioni dei quattro istituti oltre che con quella della scuola di formazione di Sulmona e la questione delle caserme riservate ai poliziotti penitenziari sono stati i principali punti al centro del dibattito.
L’attuazione di un piano anti covid, dalla UILPA richiesto e che sarebbe stato messo a punto dalla Regione, hanno messo tutti d’accordo sul fatto che su questo fronte non bisogna assolutamente abbassare la guardia e, se possibile, visto che il problema con l’impennata dei contagi si sta ripresentando con tutta la sua drammaticità, potenziarlo ancor di più.
In un periodo come quello nel quale stiamo vivendo avrebbe fatto molto comodo, per non dire essere determinante, avere a disposizione delle caserme per l’alloggio dei poliziotti penitenziari pronti ad ospitare coloro i quali sarebbero in grado di rispondere ad una eventuale emergenza e, così come accaduto a Sulmona all’epoca dei casi positivi in essa riscontrati, ospitare in regime di isolamento sanitario proprio quegli agenti provenienti da altre Regioni che ne hanno subito le conseguenze.
Capita invece che proprio nel periodo più drammatico questi preziosi supporti sono venuti ulteriormente meno.
A Sulmona, infatti, la caserma è stata chiusa per inagibilità ed ancora si sta studiando un’ipotesi di intervento per ovviare al problema (a tal proposito la UIL PA polizia penitenziaria di Sulmona sta interagendo con gli amministratori del Comune per trovare una possibile soluzione una delle quali potrebbe essere quella di utilizzare a mezzo convenzione alberghi della zona).
A L’Aquila il problema, anche se ancora vissuto per via delle dinamiche che hanno portato alla riassegnazione dei posti letto dopo il restauro al quale sono stati sottoposti i vari locali, sembra essere stato relativamente risolto con l’utilizzo dei MAP.
La situazione peggiore la ritroviamo ad Avezzano laddove cioè la caserma dopo il rinnovo del suo look è stata addirittura e definitivamente smantellata (sarà cura della UIL a tal proposito sollecitare l’intervento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e della oramai prossima giunta comunale).
Le ataviche carenze organiche, le sempre più gravi problematiche vissute dai poliziotti penitenziari sui vari fronti ( sezioni detentive) e i diritti soggettivi loro riservati non sempre prontamente garantiti hanno completato il quadro degli interventi.
Sulla scorta di quanto emerso la squadra dirigenziale della UIL PA polizia penitenziaria Abruzzo predisporrà, così come sempre fatto, una serie di interventi volti a sensibilizzare l’amministrazione e non solo affinché le tante problematiche emerse vengano una volta per tutte affrontate e debellate.