“Dei 106 miliardi di euro di costi aggiuntivi di cui le imprese italiane dovranno farsi carico quest’anno a causa dei rincari di energia elettrica e gas, rispetto all’era pre-Covid (2019), oltre 2 miliardi sono solo in Abruzzo, riferisce una simulazione dell’Ufficio studi Cgia. I rincari previsti in autunno rischiano di mettere in ginocchio migliaia di imprese abruzzesi, soprattutto quelle piccole e medie e di togliere respiro alle famiglie che non possono reggere il peso di così tanti rincari. Accanto agli interventi governativi serve dunque un impegno forte anche della Regione. L’Abruzzo deve promuovere un fondo da cui attingere incentivi a fondo perduto o di finanza agevolata, nonché investimenti all’insegna dell’efficienza energetica e dell’uso di energia rinnovabile delle imprese, in modo da sostenere chi rischia di chiudere e, al contempo, centrare gli obiettivi europei e nazionali per restare competitivi e soprattutto ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi, salvaguardare l’ambiente e, come mai in questo momento, contrastare l’impennata dei costi energetici”, questa la proposta del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, contenuta nella risoluzione che sarà presentata nei prossimi giorni all’Esecutivo e illustrata in una conferenza stampa sulla misura.
“È importante favorire investimenti in fonti energetiche alternative, efficientare edifici e cicli produttivi, così come è importante favorire il check-up energetici gratuiti per le microimprese e quelle piccole e medie, proprio per intervenire in modo mirato il miglior risparmio con minori risorse possibili, senza sprechi – così il capogruppo Paolucci – In questo modo si possono tutelare centinaia, se non migliaia di imprese abruzzesi che altrimenti non ce la faranno. Ma non basta, nella risoluzione si chiedono interventi a sostegno anche delle famiglie abruzzesi, specie quelle che vivono nelle zone interne e montane perché dovranno fare i conti con la rigidità dell’inverno, utilizzando allo scopo i 41.21 mln di euro derivanti dalla scadenza delle cartolarizzazioni per i disavanzi sulla sanità e i 17 mln di euro di minore spesa legata al piano di rientro, unitamente alle maggiori disponibilità dal 2023 relative ai canoni idrici. Sostegni utili e doverosi, ma anche possibili, utilizzando bene le risorse sia del piano di resilienza, nonché quelle del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi EU 2021/2027, ma anche i fondi del POR FESR 2014/2020, che conta ancora 122,65 milioni che non sono ancora oggetto di pagamenti. Stiamo vivendo un momento di contrazione dell’economia che il comparto produttivo non regge, così come la comunità, con l’esplosione dei costi energetici. Siamo certi che la Regione possa avere un ruolo attivo nel mettere in campo azioni, strumenti e misure straordinarie nel fronteggiare l’emergenza energetica e siamo pronti a lavorare, insieme, a supporto di questo percorso, che deve coinvolgere anche il mondo datoriale e sindacale. Il caro energia deve diventare la priorità per chi governa la nostra regione, favorendo gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, privilegiando quelle in autoconsumo, alternative ai combustibili fossili la cui impennata di costi stanno mettendo a rischio l’intero tessuto produttivo abruzzese e le famiglie, soprattutto delle aree montane, per le quali occorre prevedere agevolazioni finanziarie o fiscali urgenti”.