E’ un ragazzo giovane, volontario CRI, che dalla giornata di ieri si trova in isolamento domiciliare nella sua abitazione a Carsoli, il nuovo caso di contagio in terra marsicana, ultimo in ordine di tempo. La Asl ha già attivato il protocollo consono per rintracciare la rete di contatti del paziente anche se – ci fanno sapere dalla sede carseolana di Croce Rossa Italiana – le regole Covid sono state tutte rispettate e applicate, distanziamento sociale in primis e mascherina in secondo luogo, a maggior tutela delle persone venute a contatto. Il virus lo ha contratto non tramite il suo servizio sanitario, ma poiché è stato a cena con un suo parente di Roma, poi in un secondo momento risultato positivo al virus.
Tra 4 o 5 giorni, verranno sottoposti a tampone tutti i suoi contatti, tra cui anche i colleghi del 118. Tra l’altro, c’è da aggiungere che dal mese di aprile al mese di settembre, i volontari della Croce Rossa Italiana di Carsoli sono stati di stanza e di sede in un appartamento di proprietà CRI, dove vi erano delle stanze separate per i volontari e anche una zona per la decontaminazione dove i membri del 118 si spogliavano dopo i servizi dalla divisa per la sanificazione di quest’ultima. Una situazione, quindi, di totale sicurezza per i volontari.
Da 15 giorni a questa parte, però, tutto il gruppo CRI di Carsoli è tornato nella sede “vecchia”, che si trova presso il Distretto sanitario della Asl, dove si manifesta una condizione di promiscuità tra pazienti, volontari e personale medico, anche se, c’è da ripeterlo, le misure di sicurezza vengono rispettate.
Il trasferimento momentaneo ad aprile, deciso dal Presidente della Croce Rossa Italiana di Carsoli, era stato intrapreso proprio per far lavorare i volontari del 118 in una situazione più controllata e meno soggetta al via vai delle persone.