Anagrafi vaccinali consultabili a tutti gli operatori solo in alcune regioni; pediatri che, ad esempio in Marche, Umbria, Veneto, effettuano solo l’antinfluenzale ma non altri vaccini; accordi per il coinvolgimento di medici di medicina generale nelle vaccinazioni non presenti in tutte le regioni.
I servizi vaccinali risentono della mancanza di una regia, frutto anche di una incompleta realizzazione del Piano Nazionale vaccini 2017-2019.
A evidenziarlo è il monitoraggio realizzato da Cittadinanzattiva tra settembre e novembre 2021, da cui è nata la Carta della qualità dei servizi vaccinali.
Il documento, presentato nei giorni scorsi e realizzato con il supporto non condizionato di Gsk, Msd e Sanofi assieme a clinici, operatori dei servizi di prevenzione, associazioni di pazienti e istituzioni, si basa su 6 principi: accesso uniforme sul territorio; informazione, comunicazione e trasparenza; formazione e aggiornamento; digitalizzazione e semplificazione; raggiungimento degli obiettivi di prevenzione e copertura vaccinale; valutazione della qualità offerta.
Tra le raccomandazioni della Carta, la produzione e diffusione di campagne informative; accesso semplice e rapido a tutte le informazioni; promozione di una formazione omogenea per tutti i soggetti con cui sono presenti accordi; ottimizzazione dell’Anagrafe vaccinale nazionale; potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico; pubblicazione, anche per le vaccinazioni raccomandate (Herpes Zoster, Pneumococco e richiamo Difterite-Tetano-Pertosse per adulti), dei dati di copertura annuale, come già avviene per l’antinfluenzale.
“Al fine di garantire l’erogazione, l’omogeneità e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale, sarà inoltre necessaria una attiva partecipazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nelle vaccinazioni, prevedendo specifici impegni nell’ambito degli accordi integrativi regionali”, dichiara Valeria Fava, responsabile del coordinamento politiche della salute di Cittadinanzattiva.