Accordi, larghe intese, riunioni “carbonare”, tradimenti, dietrofront improvvisi e colpi di scena: la politica alla quale ci si è ormai abituati è anche e soprattutto questo.
Nulla di nuovo dal fronte dunque, ma quando le varie alleanze politiche prendono forma in un momento difficile per l’intero Paese, alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti, crescono sempre più i malumori non solo tra gli elettori, ma in seno agli stessi partiti protagonisti di accordi e patti.
Nello scenario politico di Avezzano è finita al centro della bufera il consigliere di minoranza Iride Cosimati, capogruppo di Fratelli D’Italia, “rea” – secondo la stessa opposizione – di un “attacco alla democrazia”.
Accuse gravi contenute in una nota durissima firmata da tutto il resto dell’opposizione: Tiziano Genovesi, Alfredo Mascigrande, Almerinda Cacchione, Filomeno Babbo, Mario Babbo, Stefano lanciotti, Lorenza Panei.
L’elezione della Cosimati alla Presidenza della Commissione Vigilanza ha rappresentato il casus belli dell’intera vicenda.
Potrebbe sembrare strano il fatto che l’opposizione si sia spaccata – in modo tra l’altro netto – su questa elezione, visto che la Cosimati è espressione della minoranza stessa, ma ovviamente, come sempre quando si parla di politica, nulla è semplice e scontato.
“La Presidenza della Commissione di Vigilanza, che come stabilisce l’articolo 48 dello Statuto Città di Avezzano spetta ad un consigliere dei gruppi di minoranza, in questa occasione è stata decisa dalla maggioranza che ha sì votato un esponente dell’opposizione, ma senza tener conto degli accordi precedentemente presi dai componenti della stessa”, spiegano i consiglieri di opposizione.
Quali sono questi accordi? Per capire cosa è successo bisogna sottolineare che è consuetudine che il candidato sindaco perdente (in questo caso Genovesi) esprima il presidente della Commissione Vigilanza, sicuramente la più delicata tra le Commissioni.
Ma da quanto apprende Info Media News da fonti comunali, il candidato della Lega avrebbe lasciato carta bianca ai colleghi di opposizione sul nome da presentare, tanto che la stessa Cosimati avrebbe dichiarato di non essere interessata.
Dopo una lunga riflessone, la minoranza era arrivata a una quadra sul nome di Mario Babbo, altro ex candidato sindaco che ha sfiorato il ballottaggio, ma la Cosimati – con “un’abile mossa” e sotto la regia di uno dei big del centrodestra abruzzese, Guido Liris, assessore regionale – avrebbe avuto un’interlocuzione con il sindaco Giovanni Di Pangrazio.
Incontro che, alla luce dell’elezione, ha portato ad un accordo politico tra le parti.
E qui entra in gioco il ruolo di Fratelli d’Italia, e in particolare dell’ex vicesindaco dell’Aquila, che sarebbe il regista dell’intera operazione.
Non è passata inosservata la presenza “costante” nelle ultime settimane di Liris nella Marsica.
Molti amministratori e rappresentanti politici locali si sono interrogati su queste “visite”, che sicuramente nascono con lo scopo di “affrontare le problematiche relative al settore sanitario e socio economico delle aree interne” – come si legge nelle note ufficiali -, ma che certamente hanno facilitato interlocuzioni anche di carattere meramente politico.
Il 17 novembre scorso, l’assessore ha incontrato, presso il Comune di Avezzano, il sindaco Di Pangrazio.
Il primo cittadino, che fino a quel momento si era scagliato anche duramente contro la gestione dell’emergenza da parte della Asl – guidata dal manager Roberto Testa, fortemente voluto proprio da Liris e dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e della Regione – secondo molti consiglieri comunali avrebbe “ammorbidito i toni”.
Un atteggiamento che ha sollevato diversi dubbi, soprattutto per “la campagna anti-aquilani” fatta in campagna elettorale, quando lo stesso sindaco aveva accusato Genovesi di essere “manovrato” dalla Lega aquilana, arrivando a parole forti anche contro il deputato del Carroccio Luigi D’Eramo, in occasione di uno dei comizi nelle piazze.
Sempre secondo quanto appreso, alla fine dell’emergenza Covid, quando le acque si saranno calmate e la situazione sarà migliorata, il sindaco Di Pangrazio – che già può contare su una maggioranza “bulgara” – avrà dalla sua parte anche un nuovo gruppo consiliare, quello di Fratelli d’Italia.
Il gruppo, stando alle ipotesi e ai rumors, potrebbe essere costituito proprio dalla Cosimati, da Nello Simonelli (già Fd’I, che ha scelto di autosospendersi proprio per candidarsi nelle liste di Di Pangrazio), e Alfredo Chiantini.
Che Di Pangrazio sia vicino a Fd’I lo dimostrerebbero anche alcuni nomi dei componenti del suo staff: in primis Armando Floris, ex azzurro, poi meloniano che ha tagliato i ponti con l’ex sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis.
Floris, tra l’altro, è stata la prima ipotesi di candidato sindaco della coalizione di centrodestra, che però ha poi preferito correre insieme a Genovesi; e proprio questo avrebbe portato lo stesso Floris a sostenere Di Pangrazio.
Spunta poi il nome di Maurizio Bianchini tra le figure scelte “in questa fase di notevole difficoltà, per supportare i componenti la Giunta comunale più direttamente impegnati nell’emergenza sanitaria da Covid-19 anche nei rapporti con la Asl”.
Con determinazione dirigenziale numero 1.078 del 27 novembre scorso, infatti, firmata dal dirigente delle Risorse umane, Claudio Paciotti, Bianchini, considerato “uomo di Liris”, viene assunto con profilo professionale di Istruttore amministrativo categoria C part time 50% (18 ore settimanali) con decorrenza dal primo dicembre 2020 e fino al 30 aprile 2020.
Al netto di accordi e riunioni, sembra si stia già lavorando per il post-pandemia e in vista – quasi certamente – delle prossime elezioni politiche, che stando ai sondaggi vedranno protagonista Giorgia Meloni e Fd’I.
La graduatoria di gradimento dei leader dell’ultima indagine Ipsos pubblicata dal Corriere della Sera, infatti, fa segnare il sorpasso di Giorgia Meloni su Roberto Speranza; al terzo posto si colloca Matteo Salvini.
E in questo scenario è molto probabile che l’Abruzzo e i rappresentanti locali giocheranno un ruolo fondamentale.
Fd’I, infatti, è ben radicata nella regione verde d’Europa, avendo – ad oggi – già una “triade” considerata meloniana: un presidente della Regione (Marco Marsilio), il nuovo direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo (Giorgio Pasotti, considerato vicino alla leader di Fd’I) e il direttore generale della Asl 1, Roberto Testa (espressione di Fd’I).