“La Giunta regionale perde l’ennesima occasione per rilanciare lo sviluppo del territorio della Marsica attraverso l’interporto di Avezzano. Parliamo di un polo logistico che è costato decine di milioni di euro ai cittadini abruzzesi, più volte inaugurato e mai utilizzato per le sue reali funzioni. Su una mia precisa richiesta di chiarimenti, il Sottosegretario D’Annuntiis aveva già gettato ombre sul futuro della struttura poche settimane fa, dopo l’esclusione dell’unico operatore dalla gara per l’affidamento solo per un vizio di forma. La sospensione della gara conferma la mia preoccupazione”.
Lo afferma il Consigliere regionale M5S Giorgio Fedele, che entra nel dettaglio. “La motivazione trovata dalla Giunta regionale per sospendere la gara è stata la crisi umanitaria. Tenuto presente che questa struttura non può ospitare in alcun modo rifugiati ucraini, l’unica opzione che rimane in piedi è quella di polo logistico di Protezione Civile, una vocazione diversa da quella per cui era nata originariamente. Si conferma l’incapacità della Giunta di organizzare una struttura ad hoc in caso di emergenza, ma è altrettanto grave che si sia esclusa la possibilità di far coabitare, in un’area enorme come quella dell’interporto di Avezzano, sia lo scopo di Protezione Civile che quello di sviluppo economico. La struttura potenzialmente può espandersi ulteriormente, prevedendo per un tempo limitato l’utilizzo per più scopi, ma questa ipotesi non è nemmeno stata presa in considerazione da un centrodestra incapace di programmare”.
“Rimane il fatto che questo polo logistico importante per lo sviluppo economico dell’intera regione è bloccato. Una struttura essenziale per la movimentazione delle merci da e per l’Abruzzo, e anche per sfruttare a pieno i vantaggi derivanti dall’istituzione della Zes. In una visione a medio e lungo termine, l’ottimizzazione di questa struttura può avere solo risvolti positivi in termini di incremento del mercato del lavoro nella nostra regione. Un’Amministrazione capace, e che avesse avuto la volontà politica, avrebbe potuto trovare un equilibrio tra tutte le parti in causa. Invece di restituire valore a una zona che nasce come volano di sviluppo del tessuto economico e sociale, si continua a rimandare il momento delle soluzioni e non si intraprende la strada del rilancio”.
“Per questo – conclude Fedele – tornerò a chiedere conto sia al Presidente Marsilio che al Sottosegretario D’Annuntiis delle loro azioni e del perché si continui a perdere tempo su una vicenda che si protrae da anni senza sosta. Rimandare all’infinito la ricerca di una soluzione aggrava ulteriormente il problema, nonostante le decine di milioni di euro di fondi pubblici che sono già stati spesi per una risorsa nei fatti mai sfruttata”.